giovedì 17 marzo 2011

Terremoti, tsunami o guerra ambientale?

Ne avevamo già parlato tempo fa e, alla luce degli ultimi tragici eventi giapponesi, continuiamo a farlo ponendoci la stessa domanda: terremoti e tsunami sono fenomeni naturali o armi di guerra ambientale?


Ma siamo proprio sicuri che questi terremoti tsunami siano di origine naturale?
di Roberto Quaglia - www.roberto.info - 16 Marzo 2011

Vincere alla lotteria è perfettamente possibile. Purché non avvenga tutti i giorni. Se qualcuno inizia a vincere alla lotteria troppo spesso giustamente ci insospettiamo e ci viene naturale chiederci se il gioco non sia in qualche modo truccato. Di solito lo è. Per i casi banali ci pensa Striscia la Notizia a fare luce.

Per quelli più seri, mi sa che dobbiamo arrangiarci. La stessa cosa dovremmo infatti chiedercela quando la lotteria in oggetto è quella che non vorremmo vincere mai: la lotteria della catastrofi.

Le grandi catastrofi sono rare, ed il loro verificarsi può venire paragonato alla vincita ad una lotteria, ad una grande lotteria negativa, la lotteria della sfiga massima. E non si può non notare che, da qualche tempo, di questa sgradevole lotteria ci sono in giro un po’ troppi biglietti vincenti.

Vi ricordate di avere mai sentito parlare di tsunami prima del film americano “The day after tomorrow”? Personalmente, nell’intero arco della mia vita non ricordo uno tsunami degno di nota fino a qualche anno fa. Ad essere sinceri non conoscevo neppure il vocabolo e, se fate un breve esame di coscienza, vi renderete conto che neppure voi sapevate di questa parola sino a qualche anno fa.

Così rari da non essere neppure degni di menzione, all’atto pratico gli tsunami non esistevano proprio. Era l’ultima delle cose di cui preoccuparsi. Entità mitologiche che avvenivano più di rado che una volta ogni morte di papa.

Poi è uscito il film di Roland Emmerich, che mostrava uno tsunami sommergere New York, e da quel momento lo tsunami è entrato a pieno titolo nell’immaginario di tutti noi. Sfortunatamente, è per coincidenza entrato contemporaneamente anche nell’immaginario di Mamma Natura – quasi che Mamma Natura abbia un rapporto privilegiato con Hollywood – tanto che di punto in bianco Mamma Natura ha iniziato ad infliggerci uno tsunami dopo l’altro. Sembra quasi che Hollywood e Mamma Natura si siano messi d’accordo per farci fessi.

Speriamo che non vadano anche a letto insieme. Tutto sommato, siamo un po’ tutti gelosi di Mamma Natura e ci dispiacerebbe scoprire che alle nostre spalle se la fa con Hollywood. Anche perché quello che succede alle nostre spalle rischia sempre di ficcarcisi prima o poi nel didietro.

A dicembre 2004 lo tsunami da oltre 200 mila morti nell’Oceano Indiano. A Luglio 2006 uno tsunami più modesto a Java. Piccolo tsunami anche a settembre 2007 in Indonesia, notevole tsunami a Samoa a settembre 2009, discreto tsunami senza vittime vicino al Giappone a dicembre 2010 ed infine il super tsunami in Giappone del marzo 2011. Qualche benpensante magari sbotterà: Ma andiamo, probabilmente c’erano anche prima gli tsunami, è solo che i giornali non ne parlavano!

Macché!

Guardando i grafici che mostrano frequenza, intensità e gravità dei fenomeni sismici nel tempo nel mondo, scopriamo che negli ultimi anni i terremoti con effetti importanti sono aumentati in modo a dir poco incredibile. I grafici sono completamente sconcertanti.

Grafico della potenza totale dei terremoti superiori ai 6 Gradi Richer negli ultimi decenni

Grafico dei terremoti devastanti e mortali fra i 6 e gli 8 Gradi Richer nell’ultimo secolo.
Qui lo vedi più grosso.

Si noti che i cosiddetti scienziati si guardano bene dallo spiegare in modo convincente questa incredibile modifica nel comportamento di Madre Natura. Il che diventa immediatamente comprensibile nell’eventualità che spiegare questa anomalia ti faccia naufragare la tua carriera. Abbiamo già visto per i fatti dell’11 settembre gli scienziati amanti della propria carriera darsi in pasto al lato osculo della scienza.

Mandati gli scienziati inadempienti a quel paese, ci tocca una volta di più provare ad iniziare a pensare finalmente con le nostre teste. O per lo meno con l’ausilio di teste che non se la facciano sotto all’idea di rovinarsi la carriera.

In occasione del terremoto che ha raso al suolo Haiti a gennaio del 2010, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha dichiarato che il terremoto sarebbe stato provocato da un’arma sismica statunitense. L’informazione gli sarebbe giunta da fonti militari russe. Fantascienza?

Sta di fatto che gli americani al momento del terremoto di Haiti stavano effettuando un’esercitazione militare per un intervento umanitario da effettuarsi ad Haiti in caso di catastrofe naturale.

Invadere quindi Haiti per recare i propri “aiuti” è stato quindi molto semplice, tutte le forze erano già schierate. Per colmo di coincidenza, la stessa identica cosa era accaduta in occasione del terribile tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano. Pure là erano già pronti ad intervenire. Tutto ciò suona sospetto, ma ancora non prova nulla.

Già da parecchi anni si vocifera in rete che terremoti artificiali ed altre modificazioni climatiche sarebbero da ascriversi ad una misteriosa stazione scientifico-militare americana sita in Alaska: un progetto del Dipartimento della Difesa Statunitense, coordinato dalla Marina e dall’Aviazione: il famigerato programma HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program), basato sullo sviluppo di tecnologie ideate da Nikola Tesla.

Soliti deliri da complottisti?

Non esattamente.

Del problema di HAARP si è occupato anche il Parlamento russo, la Duma, nel 2002, giungendo ad un documento firmato da 188 deputati: “Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile al passaggio dall’arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari”.

Beh, i russi di armi qualcosa ne capiscono, quindi ci dovremmo pensare due volte prima di ridicolizzare i loro timori.

Ma di HAARP si è fuggevolmente occupato anche il Parlamento Europeo. Il problema è stato portato in discussione, ma è stato poi prontamente insabbiato.

E di HAARP si è occupato anche il GRIP (Groupe de recherche et d’information sur la paix et la sécurité), un istituto di ricerca creato a Bruxelles nel 1979. Se sapete il francese potete leggere il loro rapporto di 79 pagine.

Non avrete sentito parlare di HAARP al telegiornale e neppure nei giornali quotidiani di vostra fiducia, ma se ancora persistete ad informarvi nel vecchio modo, ormai completamente irrigimentato, avete poco di che stupirvi di certe lacune.

HAARP in parole povere consiste in un sistema di antenne in grado di sparare nella ionosfera onde elettromagnetiche ad alta frequenza con la potenza di milioni di Watts (fino a 1,7 Gigawatt, ovvero 1,7 miliardi di Watt) in grado di “cuocere” e modificare la ionosfera.

Scaldando la ionosfera si creerebbero delle sorte di “lenti” in grado di ridirigere i fasci di energia e scaricarli ovunque nel globo. Usando la frequenza giusta, essi sarebbero ad esempio in grado di interferire con la crosta terrestre e provocare artificialmente terremoti.

Qualche ingenuo potrà pensare che nessuno potrebbe mai essere così folle da aprire il Vaso di Pandora delle modificazioni climatiche a scopo bellico. Errore. Il progetto per le guerre climatiche esiste di sicuro ed è in parte anche stato messo nero su bianco in uno studio del Dipartimento della Difesa statunitense nel 1996.

Si chiama “Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025 (Il Clima come un Moltiplicatore di Forza: Possedere il Clima nel 2025). Potete leggerlo interamente online. Per chi vuole approfondire ulteriormente i misteri di HAARP, in rete si trova ampio materiale.

Ma se leggere è troppo faticoso, potete sempre guardarvi un documentario condotto dall’ex governatore del Minnesota Jesse Ventura, dove l’argomento viene raccontato e semplificato con i crismi della spettacolarizzazione all’americana.

L’unico problema in questo documentario è che alla fine finiscono per raccontarci che HAARP serve a controllare i nostri cervelli, il che ovviamente discredita l’intera tesi di HAARP come arma. Ma visto che il risultato è un calo di credibilità della tesi, forse l’obiettivo era proprio quello.

Se andiamo sulla homepage ufficiale di HAARP, troviamo un rassicurante sito che parla di ricerca scientifica e che promette che non farà mai del male a nessuno. Questo ovviamente lascia il tempo che trova, che arma segreta sarebbe se lo andassero a raccontare a tutti? Sul sito di HAARP possiamo anche guardare i grafici che ci illustrano l’attività di HAARP, roba da nerd e magari qualcuno ci capirà anche qualcosa.

In effetti, una persona che ci ha capito qualcosa, è saltata fuori. Tanto essa ci ha capito qualcosa, che addirittura è riuscita a prevedere il terremoto del Giappone. E come facciamo a sapere che ha davvero previsto il terremoto?

E’ semplice: ha postato su Youtube un video con la sua previsione di un terremoto di elevatissima intensità per i giorni successivi. E ognuno di voi può andarsi a guardare quel video e verificare la data in cui il video è stato caricato: 3 marzo 2011. Lo tsunami è avvenuto 8 giorni dopo.

La persona che ci ha capito qualcosa aveva già previsto anche un precedente sisma in Nuova Zelanda. Non c’è ragione di dubitare troppo poiché, una volta capito il trucco, anche noi ci ritroveremo con questa capacità chiaroveggente.

A rivelare quando ci saranno importanti terremoti è involontariamente HAARP stesso, se si ha la pazienza di dare un occhiata alle sue misurazioni. Qualche giorno prima del sisma in Giappone, più precisamente il 3 Marzo, nel grafico delle misurazioni effettuate da HAARP c’è un buco.

Per un errore tecnico, per un caso o per la deliberata intenzione di nascondere dei dati, il grafico altrimenti perfetto che mostra l’attività di HAARP si interrompe per qualche tempo. Beh, le spiegazioni possono essere parecchie, è il primo pensiero della maggioranza di noi. Certo, se il fenomeno si fosse verificato solo una volta, o se si verificasse a casaccio.

Peccato però che la stessa interruzione nei dati è verificata anche poco prima del terremoto di Haiti a gennaio 2010!

Vabbé, due eventi possono essere una coincidenza, e…

E anche poco prima del terremoto in Nuova Zelanda a settembre 2010!

E pazienza, trattasi chiaramente di triplice coincidenza, a volte i terni al lotto…

E anche poco prima del terremoto di Sumatra ad ottobre 2010!

E allora? La fortuna è cieca e di tanto in tanto le quaterne…

E anche poco prima del terremoto di Samoa a settembre 2009!

Cosa volete dimostrare? L’impossibile è impossibile solo fino a quando non si verifica e…

E anche poco prima del terremoto de l’Aquila ad aprile 2009!

Eh, no! L’Aquila per favore lasciatela stare! Quella abbiamo già deciso che è colpa di Berlusconi e…


Va beh, mettiamola in altri termini: o si tratta di una delle più incredibili serie di coincidenze mai viste – tanto valeva vincere al superenalotto – oppure qui ci stanno a raccontare tante di quelle balle che la metà basta.

Se poi uno va a guardare ad alcune date delle varie catastrofi, la frittata è completa: 26 Dicembre 2002 (Ciclone Zoe in Polinesia), 26 Dicembre 2003 (terremoto in Iran), 26 Dicembre 2004, onda tsunami nelll’Oceano Indiano – o qualcuno ha poca fantasia nella scelta delle date, oppure Dio gioca a dadi e non appena Natale è passato gli escono fuori davvero delle giocate del cazzo.

Anche di questa ossessione del numero 11 non se ne può più! Dopo l’11 settembre 2001, le bombe a Madrid l’11 marzo 2004 adesso ci tocca lo tsunami in Giappone lo stesso identico giorno, 11 marzo 2011. Ed esattamente un anno prima, l’11 marzo 2010 un bel terremoto da 7 gradi circa anche in Cile (anche se c’è da dire che un terremoto peggiore sempre in Cile era avvenuto 2 settimane prima)

Viene da chiedersi cosa ci sia in programma per l’11 novembre 2011 (11/11/11). E viene il sospetto che dovrà trattarsi di qualcosa di particolarmente memorabile!

Rimanendo in tema di date, potete vedere dai grafici soprastanti che questa sconcertante esplosione di sismi superiori ai 6 gradi Richter ha manifestato i suoi primi sintomi a partire dal 1996, per poi subire una brusca accelerata una decina di anni dopo.

Ormai abbiamo vinto al superenalotto, quindi una coincidenza in più ci fa un baffo: HAARP è entrato in funzione più o meno nel 1996 ed è stato poi completato una decina di anni dopo, a marzo 2006.

Adesso che conoscete il trucco potete dilettarvi anche voi a prevedere i prossimi eclatanti terremoti. Non è detto che il criterio rimanga valido a lungo, poiché immagino che appena si sparge la voce a qualcuno in Alaska verrà bene in mente di usare la funzione clone-stamp di Photoshop ed aggiungere quei quattro pixel che mancano prima di ogni evento sismico importante. Probabilmente ciò avverrà anche coi grafici del passato, quindi andateveli a vedere finché sono genuini. Quello di Haiti pare sia stato già “restaurato”.

Cliccate qui per giocare anche voi al Piccolo Mago Otelma e prevedere terremoti futuri oppure indagare nel passato e capire retrospettivamente se avreste potuto prevedere i terremoti che ci sono già stati, facendo attenzione a notare un’interruzione del segnale di HAARP nei giorni prima dell’evento in questione.

Rammentando che in genere questa interruzione di segnale avviene prima di terremoti molto potenti, sopra i 7 gradi Richter. E che la maggior parte di terremoti, che sono di magnitudo inferiore, non sono preceduti da nessuna interruzione di segnale.

C’è in rete chi sostiene di avere trovato in altri grafici di HAARP anche la traccia di un aumento di attività durante i terremoti importanti. Chi è curioso, approfondisca pure questo aspetto più tecnico.

Quando Photoshop entrerà in azione e questo trucco non funzionerà più, potete ancora cercare di intuire l’azione di HAARP da un altro curioso fenomeno che da qualche tempo si osserva prima di questa nuova generazione di grandi eventi sismici: strane ed inconsuete luci che appaiono in cielo, così strane che a volte vengono addirittura scambiate per UFO. Il calce all’articolo ne potete ammirare alcune, apparentemente riprese prima di terremoti in Cile e in Cina.

In conclusione, dopo averci rotto i marroni per anni con inesistenti armi di distruzione di massa nascoste in Iraq, Iran e ovunque si voglia andare a rubare petrolio, non sarebbe del tutto inappropriato che le Nazioni Unite mandassero qualche competente ispettore (magari giapponese…) a fare una visitina in Alaska, a capire con esattezza a che cavolo esattamente serve questo dannato HAARP.

Dopotutto, se non c’è niente da nascondere, gli americani mica si opporranno all’ispezione, no? Non si oppose alle ispezioni Saddam, che era cattivo, figuriamoci se si opporranno gli americani, che sono buoni!


Originariamente pubblicato su www.Roberto.info
Magari ti incuriosisce anche il libro di Roberto sull’11 Settembre (September 11)
Notizie inconsuete le trovi su www.edicola.biz

articolo pubblicato con licenza diritti Creative Commons, ovvero è permessa la libera riproduzione di questo testo purché in forma inalterata e comprensiva di immagini e link in esso contenuti e purché la pubblicazione non abbia carattere commerciale

PS. Qualcuno potrebbe chiedersi perché io non abbia affrontato anche l’argomento del movente per cui tutte queste catastrofi verrebbero scatenate ad arte. Le mie idee in merito ce l’ho, ma si tratta di opinioni, e delle opinioni bisognerebbe imparare a cianciare di meno di quanto comunemente si faccia.

Meglio limitarsi ai fatti e, naturalmente, alle deduzioni logiche che dai fatti si traggono. Purché ovviamente ligie ad una corretta applicazione del criterio logico del Rasoio di Occam. Per inciso, ipotizzai un’esplosione di fenomeni di guerra climatica già nella prima edizione del 2006 del mio libro sui misteri dell’11 Settembre, ovvero prima che il clima “impazzisse”. Scrissi in quel libro anche che ci avrebbero propinato virus mutanti dei maiali anni prima che partisse il marketing dell’influenza suina, ma questa è un’altra storia.

PPS. Qualcun altro si chiederà invece perché se tutto ciò è vero, nessuna delle nazioni colpite da HAARP si ribella. Perché nessun politico di una delle nazioni colpite dice nulla? La risposta ci viene dall’esempio di un politico che qualcosa ha detto.

Nel 2009 il ministro delle Finanze Giapponese Shoichi Nakagawa rivela in un intervista a Benjamin Fulford di avere passato il controllo del sistema finanziario Giapponese ad un gruppo oligarchico di super banchieri internazionali perché costretto.

Costretto da cosa? Tenetevi forte: il ministro e il suo portavoce hanno affermato di essere vittima della minaccia di un’”arma per terremoti” americana. Poco tempo dopo Shoichi Nakagawa verrà trovato morto. Capito perché? Ecco di seguito il racconto di Fulfold.

Altri articoli su HAARP li trovate qui.

Una serie di brevetti di tecnologie usate da HAARP li trovate qui sotto:

- Brevetto USA 4686605 – Metodo ed apparato per modificare una regione nell’atmosfera terrestra, nella ionosfera e/o magnetosfera – TESTO INTEGRALE

- Brevetto USA 4999637 – Creazione di nuvole artificiali ionizzate sopra la terra -TESTO INTEGRALE

- Brevetto USA 4712155 – Metodo ed apparato per creare una artificiale regione di plasma a riscaldamento elettronico ciclotronico – TESTO INTEGRALE

- Brevetto USA 5777476 – Tomografia globale terrena (CGT) usando una modulazione di electrojets ionosferici – TESTO INTEGRALE

- Richiesta di Brevetto USA 20070238252 – Accensione cosmica di particelle di pattern di plasma artificialmente ionizzato nell’atmosfera – TESTO INTEGRALE

- Brevetto USA 5068669 – Sistema di fascio di energia – TESTO INTEGRALE

- Brevetto USA 5041834 – Specchio ionosferico artificiale composto da uno strato di plasma che può venire inclinato – TESTO INTEGRALE

Scena apparentemente ripresa in Cile il giorno prima del devastante terremoto del 27 febbraio 2010 – da prendersi con beneficio di inventario poiché inverificabile.

Scena apparentemente ripresa in Cina il giorno prima di un terremoto – da prendersi con beneficio di inventario poiché inverificabile

Collage di scene con strane luci nel cielo prima o durante terremoti – da prendersi con beneficio di inventario poiché inverificabili.

Alla seduzione di immagini pittoresche, ma non sufficientemente circostanziate, è certamente più saggio preferire l’analisi critica di dati inoppugnabili.


Terremoti e test nucleari - Playing with fire

di Levred

25 maggio 2009 La Corea del Nord effettuò il suo secondo test nucleare, dopo quello del 2006. Nella notte era stata la Corea del Sud ad annunciare il test, ipotizzando che un 'terremoto artificiale' registrato fosse dovuto proprio a un esperimento atomico.

La scossa avvenne poco prima delle ore 10:00 locali (le 3 di notte in Italia), la magnitudo rilevata fu di 4,5 gradi. La potenza dell'ordigno era compresa tra i 10 e i 20 kiloton (la bomba di Hiroshima era di 15 kiloton).

10 marzo 2011 Il Pakistan ha realizzato con successo un test del suo missile a corto raggio Hataf-2, un missile terra-terra che puo’ raggiungere una distanza massima di 180 chilometri ed è capace di trasportare una carica nucleare.

Lo si legge in un comunicato diffuso dall’esercito a Rawalpindi. Il lancio, il secondo negli ultimi 30 giorni, è stato effettuato da una base non precisata. Non è chiaro se sitrattasse solo di un test balistico, improbabile vista la gittata ridotta, o se invece fosse un test nucleare vero e proprio.

11 marzo 2011 Il Giappone e' stato sconvolto da un sisma magnitudo 9.1.

In linea teorica...L'onda di pressione di un'esplosione sotterranea si propaga attraverso il terreno e causa un piccolo terremoto. La teoria suggerisce che una detonazione nucleare potrebbe scatenare una rottura tra le faglie e dunque un terremoto di grande intensità a distanze entro alcune decine di km dall'epicentro. (cfr. Bolt Bruce, Nuclear Explosions and Earthquakes: The Parted Veil, W.H. Freeman and Company, NY,1976)

Non si potrebbero istituire correlazioni certe secondo gli studi dell'università di Berkley in California tra esplosioni nucleari e terremoti a distanza di migliaia di chilometri...(cfr. "Can a nuclear explosion trigger an earthquake?" http://seismo.berkeley.edu/seismo/faq/nuke_2.html)

Le università americane finanziate dalle lobbies nucleari e militari (gemelli siamesi) potrebbero sostenere qualcosaltro? Difficile...ma...nel saggio "Bomb Tests & Earthquakes" Gary Whiteford, Professor of Geography, University of New Brunswick presenta altre idee:

“[…]I test della bomba nucleare hanno fatto raddoppiare l’incidenza dei terremoti. Anormali fenomeni metereologici, terremoti e fluttuazioni dell’asse terrestre sono relazionati in un diretto rapporto di causa effetto ai test dei dispositivi nucleari. Il 19 giugno, 1992, gli Stati Uniti hanno condotto un test nucleare sotterraneo in Nevada. Un altro test era stato condotto solo quattro giorni dopo.

Tre giorni più tardi, una serie di violenti terremoti di oltre 7,6 gradi della scala Richter scosse il deserto del Mojave 176 miglia a sud. Furono i più grandi terremoti che colpirono la California in questo secolo. Solo 22 ore più tardi, un terremoto "non correlato" di 5,6 gradi ha colpito a meno di 20 miglia dal luogo dello stesso test del Nevada. [...] Con una dichiarazione del 14 luglio 1992, rispondendo ad un "disagio comprensibile", il Dipartimento dell'Energia di Washington ha asserito che il rapporto tra i test nucleari e terremoti è "inesistente".

Eppure il buon senso suggerirebbe l'effetto cumulativo di molti test nucleari in tutto il mondo potrebbero avere lasciato il pianeta almeno un po' scosso. Infatti nel 1956, Estes Kefauver, allora candidato democratico alla vicepresidenza, avvertì, "I test della bomba H potrebbe scuotere la terra di 16 gradi fuori dal suo asse!" Lui è stato semplicemente ignorato.” [trad. levred]
[Gary Whiteford. Nuclear bombs tests - A lingering environnemental menace in Ecodecision, aprile 1994]

Il sistema industriale militare e nucleare dei vari paesi ad industrializzazione avanzata mentono (come hanno sempre fatto) sapendo di mentire... negano l'evidenza e pagano profumatamente scienziati compiacenti per affermare il falso e affermare menzogne su menzogne corredate da pseudo dati scientifici.

Quindi si trascura soprattutto di sottolineare quanto il pianeta sia un sistema interdipendente, ("vincolato, vincolante e in movimento" parafrasando Thomas Stearns Elliot, cosicché ogni azione condotta dall'uomo sul pianeta ha effetti incalcolabili su tutto il sistema.

Gli scienziati Matsumae e Yoshio Kato della Tokai University di Tokio confermano:" Fenomeni anomali metereologici, aumento dei terremoti e la variazione dell'asse terrestre sono notevolmente correlati ai test atmosferici e sotterranei. Essi hanno causato un aumento della temperatura che neppure il sole potrebbe produrre." [Gary Whiteford. Nuclear bombs tests - A lingering environnemental menace in Ecodecision, aprile 1994]


Test atomici e terremoti

di Paolo Cortesi - www.minerva.unito.it

II 23 settembre 1969, la Cina fece esplodere una bomba termonucleare sotterranea in un poligono nella parte occidentale del paese. Il 28 settembre, un terremoto colpì lo stato di Vittoria, nell'Australia sud-orientale. Le scosse furono accompagnate da una serie di boati e da apparizioni di luci verdi nel cielo.

Il 28 e 30 maggio 1970 vi furono test nucleari, ed il 31 maggio la città di Chimbote fu devastata da un terremoto che uccise 60.000 persone. Il 27 luglio 1976, gli USA fecero esplodere una carica da 20-150 chilotoni nel sottosuolo del Nevada. Il giorno seguente, la città di Tang-shan (Cina) e 800.000 persone furono distrutte da un sisma che fu valutato di magnitudine 8,2 nella scala Richter.

Il 13 e 15 settembre avvennero test nucleari sotterranei, il 16 settembre un terremoto (7,7 Richter) rase al suolo la città iraniana di Tabas, con 25.000 morti. Il 5 novembre 1988 la Francia realizzò nelle acque dell'atollo di Mururoa un'esplosione nucleare di 50 chilotoni. Il giorno successivo, un violento terremoto (7,6 Richter) sconvolse la provincia cinese dello Yunnan, facendo circa 600 vittime.

Il 24 novembre dello stesso anno, la Francia eseguì un'identica esplosione. Un terremoto (6 Richter) colpì il Canada e gli Stati Uniti del Nord-Est il giorno seguente; mentre il 26 novembre ancora una volta una provincia cinese, Qin-ghai, fu scossa da un sisma. E ancora: il 4 dicembre 1988, l'URSS fece detonare una bomba nucleare di potenza stimata fra i 20 ed i 150 chilotoni in una base del circolo polare artico.

Il 7 dicembre, l'Armenia fu squassata da un terremoto (6,9 Richter) che uccise 60.000 persone e lasciò mezzo milione di senzatetto. Il 22 gennaio 1989, una esplosione sperimentale (20-150 chilotoni) fu effettuata nel Kazakistan nordorientale; il giorno successivo il terremoto nel Tajikistan sovietico fece più di 200 morti.

Il 23 giugno 1992, gli americani fecero scoppiare l'ennesima bomba nucleare sotterranea; il 28 giugno, due terremoti di insolita violenza (7,4 e 6,5 Richter) colpirono il sud della California.

Curiose coincidenze? Per molti sismologi la risposta è sicuramente sì. Riley Geary, del Caltech, dichiara che i dati non rivelano un legame tra esplosioni e sismi17, e per Robert-Carmichael, geologo della lowa University, l'ipotesi di un nesso causale tra bombe sotterranee e terremoti, è "una frode scientifica, paragonabile alla magia o all' astrologia".

Eppure altri dati, del tutto scientifici, indicano che questo legame è molto più che una fantasia o una superstizione. Il professor Gary T. Whiteford, docente di geografia all'Università di Brunswick in Canada, ha scoperto che i terremoti con magnitudine da 6 a 6,5 Richter sono più che raddoppiati da quando hanno avuto inizio i test nucleari sotterranei.

Infatti, tali sismi furono 1.164 fra il 1900 ed il 1949; sono saliti a 2.844 tra il 1950 ed il 1988. Un significativo aumento è registrato anche per i sommovimenti tellurici di magnitudine compresa tra 6,5 e 7 Richter: furono 1.110 nel periodo 1900-1949; se ne contarono 1.465 tra il 1950 ed il 1988.

Tali incrementi si sono verificati in tutte le zone particolarmente sismiche del globo. Ad esempio: la percentuale di tutti i terremoti (superiori o pari a 5,8 Richter) nelle Isole Aleutine era di 3,31 nel tempo precedente gli esperimenti nucleari americani nel Nevada. Tale percentuale salì fino al valore di 12,57 nel periodo dei test. Le isole Salomone e Nuova Bretagna (Oceano Pacifico) erano sismicamente tranquille nella prima metà del nostro secolo: la percentuale dei terremoti era di 2,98.

Nell'epoca delle bombe nucleari francesi a Mururoa questo valore è quasi quintuplicato: 10,08. Anche l'isola di Vanuatu ha pagato un pesante tributo alla grandeur nucleare francese. La sua percentuale di terremoti era di 3,36 nell'arco di tempo 1900-1949; nel periodo seguente contrassegnato dai test, tale cifra è balzata a 9,30.

Nell'isola Novaya Zemlya non avvennero mai violenti terremoti nel primo cinquantennio del secolo; da quando vi fu costruita una base per esperimenti nucleari sovietici, si sono avute sei scosse telluriche di grandezza pari o superiore a 5,8 Richter.

In una visione globale si può rilevare che, nei primi cinquanta anni di questo secolo, sono stati registrati 3,419 terremoti di magnitudo uguale o superiore a 6 Richter, con una media di 68 all'anno. Dal 1950 al 1989, i terremoti in questione sono stati 4.963, con una media di 127 all'anno: il valore è quasi raddoppiato.

Il professor Whiteford ha compiuto inquietanti scoperte a proposito dei cosiddetti "terremoti assassini" (killer quakes), cioè sismi che provocano almeno 1.000 vittime. "Nel corso di 37 anni di sperimentazione nucleare, venti dei trentadue terremoti assassini, ovvero il 62,5%, avvennero lo stesso giorno o entro quattro giorni dal test". Dati allarmanti provengono anche da uno studio di due scienziati giapponesi, Shigeyoshi Matsumae e Yoshio Kato, della Tokai University di Tokio:
"Fenomeni anomali meteorologici, terremoti e la variazione dell'asse terrestre sono notevolmente correlati ai test atmosferici e sotterranei. Essi hanno causato un aumento della temperatura dell'esosfera terrestre da 100 a 150 gradi, che cresce in modo abnorme immediatamente dopo un test nucleare.

Ad esempio, è stato scoperto che la temperatura assoluta salì da 70 ad 80 gradi dopo un test sovietico che fu rilevato dalla stazione d'osservazione da Uppsala, il 23 agosto 1975. Similmente, un continuo e drastico rialzo della temperatura fu osservato in occasione di una fitta serie di sei esplosioni sperimentali avvenute tra il 18 ed il 29 ottobre 1975".

E concludono: "La temperatura dell'atmosfera è cambiata dai test nucleari, un cambiamento che neppure il sole potrebbe produrre. Si può facilmente immaginare quali effetti abbia tutto ciò sulle condizioni meteorologiche della terra".

Ovviamente, il potere negò sempre che le esplosioni atmosferiche potessero avere simili conseguenze:
"Due scienziati dell'Ufficio Meteorologico di Washington hanno portato a termine una loro inchiesta sugli effetti delle esplosioni delle bombe A sull'evoluzione del tempo. Essi escludono che le particelle radioattive liberate dall'esplosione possano comportarsi, nella libera atmosfera, come nuclei di condensazione, e quindi non si può avere un aumento della piovosità. Essi non ammettono minimamente che i residui delle esplosioni proiettati nell'alta atmosfera possano portare ad una diminuzione d'intensità nella radiazione solare e tanto meno che gli scoppi possano influenzare dinamicamente l'oceano d'aria".

È fin troppo facile supporre che il potere negherebbe ogni credibilità ad altre gravissime conclusioni cui giunge lo studio di Matsumae e Kato. Tipo: "Le esplosioni nucleari spostano l'asse di rotazione terrestre".

I due ricercatori nipponici notano infatti che test nucleari di almeno 150 chilotoni fanno slittare sensibilmente la posizione dell'asse polare. Questo spostamento provoca una variazione nella durata della rotazione del nostro pianeta, che è nell'ordine del centesimo di secondo, ma rivela come l'intervento umano possa interferire con realtà vecchie di milioni di anni e di dimensione planetaria.

Le osservazioni scientifiche di ricercatori indipendenti dimostrano chiaramente che le esplosioni nucleari sperimentali hanno causato danni rilevanti all'equilibrio della struttura stessa del nostro pianeta. Diversi scienziati, tuttavia, lo escludono, soprattutto per il motivo che le energie sviluppate dagli scoppi termonucleari sarebbero troppo esigue e troppo brevi.

Eppure i fatti sono ben evidenti. Come si può negare un legame causale quando, anche all'analisi statistica, esso è più che verosimile? Come interpretare questa miopia scientifica?
Prima di tutto, occorre non tenere in alcun conto le opinioni di chi ha interesse a negare i pericoli nucleari.

Non si può prestare nessuna fiducia, ad esempio, a quei due scienziati dell'Ufficio Meteorologico di Washington citati poc'anzi, perché essi lavoravano per lo stesso governo che voleva a tutti i costi i test nucleari. Essi non esponevano un parere motivato da ricerche scientifiche libere, ma servivano a tranquillizzare l'opinione pubblica.