Gli italiani hanno detto NO al nucleare e all’acqua merce
di Marco Cedolin - Il Corrosivo - 13 Giugno 2011
Poco importa se il valore giuridico della consultazione può ritenersi relativo, così come poco importa se fra coloro che festeggiano, dopo essere saliti sul carro del vincitore, c’è un ampio bestiario politico che da sempre offre la sponda tanto alla lobby dell’atomo quanto alla mercificazione dei beni comuni.
Quello che conta è il messaggio politico adamantino che gli italiani hanno inteso mandare recandosi in massa alle urne, in barba a tutti i tentativi di dissuaderli. No alla reintroduzione in Italia delle centrali nucleari, già bocciate nel 1987 e NO alla trasformazione dell’acqua in una merce, da vendere “a barili” come il petrolio…..
Passato il momento dell’euforia e della genuina soddisfazione, che deve accompagnarsi alla constatazione di come il popolo italiano ancora possieda una sensibilità ambientale ed un senso di ripulsa nei confronti del disegno di mercificazione di tutto l’esistente, arriverà il momento di capitalizzare questo risultato.
Non in termini elettorali e di visibilità politica, come tanti partiti già stanno facendo, ma gettando le basi per una battaglia popolare che partendo dal basso, ponga le basi affinché il bene acqua venga gestito nel migliore dei modi a beneficio di tutti e le centrali nucleari rimangano quel dinosauro che un po’ tutti gli altri paesi stanno cacciando fuori dall'Europa.
Quorum raggiunto
di Beppe Grillo - www.beppegrillo.it - 13 Giugno 2011
Siamo ancora un popolo! E' stato raggiunto il quorum per tutti e 4 i referendum. Per il nucleare è il secondo referendum con cui i cittadini hanno mandato a fanculo i partiti. Vedremo se avranno il coraggio di riproporlo.
Saluto con affetto Formigoni, Chicco Testa, Veronesi e il Bersani di quarta generazione.
Per l'acqua arriva ora la parte più complicata, come restituire al pubblico la gestione e sottrarla alle varie Veolia, Suez e Smat. Non sarà facile.
Oggi ha vinto il popolo italiano, i cittadini. I partiti inizino a fare le valigie. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Le Naniadi
di Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano - 11 Giugno 2011
Non è uno scherzo: dal 14 al 17 luglio si terrà sul lago di Bolsena la I edizione delle “Governiadi. I giochi di ruolo della politica”, iniziativa della Consulta di Formazione Politica del Pdl, a cura delle associazioni iPolis e ReLazione e delle fondazioni Craxi, Riformismo&Libertà, Magna Carta, Nuova Italia, Giovine Italia, Italia Protagonista, Cristoforo Colombo per la Libertà, Club della Libertà e Free Foundation.
Dietro le varie sigle si nascondono nemmeno tanto bene la Lorenzin, la Craxi, la Meloni, Quagliariello, Cicchitto, Valducci, Brunetta, Alemanno, perfino Scajola (a sua insaputa) e Gasparri (all’insaputa di tutti gli altri).
Si tratta – recita il comunicato – del “primo serio tentativo di giochi di ruolo della politica ispirato alle prestigiose Summer School anglosassoni”.
Le squadre si sfideranno “su tre problemi tratti da altrettanti casi concreti, in una gara di oratoria e una gara di abilità”, sotto lo sguardo di “una giuria presieduta da importanti esponenti del Governo, della politica e da tecnici qualificati”.
Mica dei pirla qualsiasi: gente del calibro di un Frattini, un Calderoli, una Gelmini, una Brambilla, più i “tecnici” (alcuni idraulici ed elettricisti). “Ogni squadra sarà affiancata da tutor”. Nel caso in cui il tutor sia Bossi, o Bondi, o Brunetta, o Giovanardi, si renderà necessario il tutor del tutor.
“Sarà un’occasione per vedere il nuovo Obama lanciarsi in un’orazione sulle rinnovabili o un piccolo Calamandrei trovare un comma sperduto della Costituzione da rinfrescare”.
Per allietare l’allegra brigata, si giocherà pure “il partitone del secolo” fra le Nazionali dei deputati e degli Amministratori locali (i pochi scampati alle ultime elezioni). Scopo delle Governiadi è “simulare situazioni tratte dalla realtà, dando ai partecipanti l’opportunità di trovare soluzione innovative (sic, ndr) a problemi politici grazie all’interazione di esperienze diverse”.
Per esempio.
1) Facciamo finta che B. sia al governo da tre anni e abbia promesso di ridurre le tasse, aumentare i posti di lavoro, sburocratizzare il paese, ripulire Napoli, ricostruire L’Aquila, rilanciare l’economia, costruire ponti sullo stretto e sul largo, Tav, centrali nucleari, transiberiane e muraglie cinesi, mentre è riuscito a collezionare un processo per prostituzione minorile, un altro per fondi neri, un terzo per minaccia a corpo dello Stato (pressioni sull’Agcom per chiudere Annozero); più la chiusura di Annozero, lo sfascio della giustizia, dell’economia, della scuola e della Rai, qualche figura di merda nel mondo e vari disastri elettorali. Come risolvere i suddetti problemi, puramente simulati s’intende, con soluzioni innovative grazie all’interazione di esperienze diverse?
2) Mettiamo che un ministro, si fa per scherzare si capisce, scopra che quella che credeva la sua casa l’ha pagata un altro senza dirgli niente: il concorrente alla gara oratoria dovrà escogitare una frase di senso compiuto, possibilmente in linea col principio di non contraddizione, che consenta al malcapitato ministro di farsi ancora vedere in giro?
3) Immaginiamo che un premier qualsiasi baci la mano a Gheddafi e poi lo bombardi: c’è per caso un nuovo Obama o un piccolo Calamandrei o anche solo un Brunetta in grandezza naturale che riesce a dimostrarne la tetragona coerenza?
4) Poniamo il caso, sempre per celia s’intende, che un premier a caso o qualcuno dei suoi sia inseguito dai gendarmi intenzionati ad ammanettarli e a incarcerarli: qualcuno, magari con “una gara di abilità” ma soprattutto di destrezza, è in grado di risolvere il loro problema?
Impossibile al momento conoscere i nomi dei politici presenti: “Parterre sarà ricchissimo, nomi variopinti e molto in voga”, ma “ancora top secret”.
L’ospite d’onore però si può già intuire leggendo il comunicato fra le righe, là dove si elogia “la tenacia di Platone, che più i tiranni di Siracusa lo ingabbiavano, più lui tornava”. Traduzione: Berlusconi ci sarà.
Ruby, le telefonate Briatore-Santanchè: «Ancora festini, tutto come prima»
da Il Messaggero - 12 Giugno 2011In procura a Milano i dialoghi intercettati in una inchiesta della procura di Genova su una presunta evasione fiscale
I bunga bunga continuano. Lo dice in una telefonata Flavio Briatore al sottosegretario Daniela Santanchè. Le intercettazioni della Gdf risalgono all'aprile scorso e riguardano una inchiesta della procura di Genova su una presunta evasione fiscale commessa da Briatore con il suo panfilo Force Blue.
I colloqui Santanchè-Briatore, pubblicati oggi da Repubblica e di cui avevano già parlato Il Fatto e il Secolo XIX nei giorni scorsi, sono stati trasmessi per competenza ai pm della procura di Milano che indagano sul caso Ruby.
«Sai chi è venuto a trovarmi a Montecarlo? - dice Briatore a Santanchè - Lele Mora. Mi ha detto "Tutto continua come se nulla fosse"». «Roba da pazzi», risponde Santanchè. «Non più lì (ad Arcore) - spiega Briatore - ma nell'altra villa. Tutto come prima non è cambiato un cazzo. Stessi attori...stesso film proietatto in un cinema diverso...come prima più di prima...». «E' malato Dani», insiste Briatore riferendosi al premier Silvio Berlusconi.
«Sono cose allucinanti - ha replicato oggi il direttore del tg4 Emilio Fede, tirato in ballo nelle telfonate - dette da persone che consideravo amici e non solo io: Santanchè ha fatto praticamente la portavoce di Berlusconi e Briatore lui lo ha sempre trattato come un amico».
«Pensavo fossero degli amici e invece i peggiori nemici sono quelli che ti stanno più vicino: Daniela Santanchè e soprattuto Flavio Briatore che conosco da trenta anni. E invece ancora una volta aveva ragione mia moglie: stamattina mi ha detto "Emilio te lo ripetevo sempre erano persone da non frequentare"».
Lontani anni luce dunque i tempi del Billionaire, delle foto sorridenti tutti e tre insieme. Fede va giù duro con i commenti dopo aver letto le intercettazioni del colloquio tra Briatore e Santanchè.
«Una totale paranoia - dice all'agenzia Ansa - sono discorsi paranoici tanto assurdi che ho pensato di essere su Scherzi a parte e invece, purtroppo, non siamo su Scherzi a partè. Sono cose che fanno parte della arroganza e della imbecillità di persone che conosco da trent'anni».
La prima «falsità» a giudizio del direttore del Tg4 è la presunta "cresta" fatta dallo stesso Fede su un prestito a Lele Mora. «E poi - dice Briatore nelle intercettazioni della sua conversazione con la Santanchè, pubblicate oggi da Repubblica - quella roba di Fede, è indecente!».
«È talmente tanto chiarita che non ha bisogno di commenti - spiega Fede - è agli atti dell'indagine e lo ha detto lo stesso Mora pubblicamente che quando era in difficoltà economiche io gli ho fatto un prestito che lui mi ha restituito. Lo stesso Berlusconi mi ha detto quando ho cercato di spiegare le illazioni "Emilio, stai tranquillo, so che non ti sei appropriato di nulla"».
La seconda «falsità» sono le affermazioni su Raffaella Zardo: «Fede - afferma Briatore nella telefonata intercettata dalla procura di Genova nell'ambito della indagine per evasione fiscale per il suo Yacht Force Blue - non ha più parlato con il Presidente, è stato tenuto in quarantena e sembra che abbia comprato delle case alla Zardo con tutti stì soldi...».
«Ho detto a Raffaella Zardo di contattare gli avvocati e querelare Briatore - dice Fede -. Raffaella ha già avuto un sacco di problemi, è una falsità bella e buona, lei vive in un monolocale di 40 metri quadri e paga un affitto di 800 euro: stamattina mi ha mandato un sms, te lo leggo ascolta: "E meno male che io non possiedo nemmeno una casa e sto lavorando onestamente per cercare di comprarmela". Insomma sono davvero falsità di cui Briatore dovrà rendere conto. È il tentativo di gettare fango su Raffaella questo è davvero molto triste: come si fa a difendersi da cazzate come questa... Io so di non essere un figlio di puttana, Briatore non lo so davvero, lui sì che è pluriindagato...».
Briatore mi ha chiesto scusa. «Scusami, ti chiedo scusa se c’è una persona a cui non vorrei fare del male sei tu perchè siamo amici da trenta anni, perdonami, eri e resti il mio migliore amico». Questo il tono della telefonata che Flavio Briatore ha fatto al direttore del TG4 Emilio Fede e che quest’ultimo ha reso nota all’ANSA.
Una denuncia per rivelazione di segreto di ufficio. È quella presentata dai legali di Britatore, gli avvocati Fabio Lattanzi e Massimo Pellicciotta, dopo la pubblicazione delle intercettazioni fatte dalla Guardia di Finanza.
Santanché: nulla da dire. «Non ho niente da commentare, certe cose non vanno nemmeno commentate: ero una che ascoltava al telefono un amico, ma lo ripeto non voglio fare commenti non voglio dire nulla». Così il sottosegratario Daniela Santanchè sulla telefonata tra lei e Flavio Briatore.
P.S. Video estratto dalla conferenza stampa di oggi con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, proprio mentre si stava consumando la sua ultima sconfitta elettorale.
Ma è veramente una perla l'ultima frase. ".... e ricordatevi di non prendere mai sul serio chi si prende troppo sul serio. L’autoironia è sempre fondamentale”.
Ma certo...infatti quasi nessuno (soprattutto all'estero) l'ha mai preso sul serio, dal momento che si tratta di una persona che s'è autodefinito "di gran lunga il miglior presidente del consiglio da 150 anni" (10 Settembre 2009) o che ha dichiarato "Seguirò l'esempio di Napoleone e Giustiniano" (6 Aprile 2001).
E ci fermiamo qui per pietà con l'elenco delle frasi pronunciate da una persona il cui superego e la certificata mancanza di autoironia sono sempre stati a dir poco patologici.