lunedì 27 settembre 2010

Woodstock 5 stelle: una ventata di aria fresca

Si è conclusa ieri la due giorni di "Woodstock 5 stelle", svoltasi a Cesena e organizzata dal Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo.

Un raggio di luce ha finalmente bucato la tetra cappa che da anni avviluppa e ammorba l'Italia? Chi vivrà vedrà....


Siamo vivi! Siamo vivi! Siamo vivi!
di Beppe Grillo - www.beppegrillo.it - 26 Settembre 2010

Siamo vivi, vivi! Siamo usciti dalle catacombe. Siamo sopra e oltre. Sopra al nulla della politica, oltre questa civiltà basata sul denaro e sul consumismo. Sopra e oltre. Io ci credo, voi ci credete.

La Rete ci ha unito. Possiamo cambiare la società, il mondo solo se lo vogliamo. Cosa abbiamo da perdere? Ognuno vale uno. Chiunque di voi può fare la differenza, essere un leader. Ognuno è un leader se riesce a trasformare i suoi sogni in realtà.

Oggi, qui, ci sono migliaia di ragazze e di ragazzi. Siete l’avanguardia di una Nuova Italia, un posto più bello di questo, onesto, più leggero, senza odi, senza mafie. Voi avete il vostro destino nelle mani, non fatevi comprare, non perdetevi dietro a falsi valori.

Quando vi ricorderete di Woodstock, magari tra trent’anni, e vi domanderete cosa avete fatto per voi e per gli altri, che cosa vi risponderete? Cosa direte ai vostri figli? Potrete guardarvi allo specchio?

Noi siamo vivi in un Paese di morti, di vecchi che occupano ogni spazio e si credono eterni, che si nutrono di potere e si sono fottuti la vita. Noi non siamo in vendita, non siamo merce, non crediamo a una società basata sul profitto, sul PIL. Vogliamo tutto perché non abbiamo più niente.

Non l’aria pulita, non l’acqua pubblica, non una scuola di eccellenza, neppure la sicurezza di un lavoro e quando lavoriamo la sicurezza di non morire sul lavoro. Gli operai di oggi sono al fronte, sono loro i partigiani che combattono per dare da mangiare ai loro figli e muoiono come topi nelle cisterne.

L’Italia non è una democrazia, il cittadino non è rappresentato in Parlamento, non può votare il proprio candidato. Il Parlamento è eletto dalla mafia, dalla massoneria, dai vertici dei partiti, non dai cittadini. Sei persone decidono per tutto il Paese.

L’Italia è un sistema capitalistico/mafioso con le pezze al culo, basato sul debito pubblico e sulle concessioni dello Stato. Ogni italiano è indebitato per 30.000 euro.Il debito aumenta di 100 miliardi di euro all’anno, stiamo andando verso il default. Quando i soldi contaminano la politica, la politica diventa merda, si fa politica per i soldi, non per servizio civile, come dovrebbe essere.

Il MoVimento 5 Stelle non vuole i soldi, vuole poter volare alto, far volare le sue idee. Non ha ideologie, ma idee. I partiti prendono un miliardo di euro di finanziamenti elettorali nonostante un referendum che li abbia proibiti, nessuno si scandalizza, passano tutti all’incasso.

L’equazione è semplice senza soldi spariscono i partiti, sono fatti di soldi, di niente. Che dignità può avere un parlamentare che matura la pensione dopo due a anni e mezzo di fronte a milioni di persone che la pensione non la vedranno mai, che moriranno prima di andarci, che devono maturare 40 anni di contributi?

Ci sono voluti tre anni perché la proposta di legge Parlamento Pulito venisse discussa alla Commissione del Senato. Tre anni, trentasei mesi, più di mille giorni perché quattro senatori muovessero il culo per ascoltare 350.000 cittadini che al rimo Vday di Bologna chiedevano delle cose semplici, scontate in un Paese appena normale: nomina diretta del candidato, due legislature, nessuno condannato in via definitiva.

Ci hanno definiti populisti, demagoghi, qualunquisti, violenti, volgari solo perché volevamo riaffermare il principio di democrazia in questo Paese. I partiti sono morti, zombie che camminano, strutture del passato, costruzioni artificiali. Sono diventati barriere tra le persone e lo Stato.

Lo Stato siamo noi, non i partiti. E’ finito il tempo della delega in bianco. Il cittadino deve entrare nelle istituzioni come servizio civile per un periodo limitato e poi tornare alla propria attività. Non esiste il politico di professione, esistono i mantenuti a vita di professione come Chiamparino, Fassino, D’Alema, come Maroni, Bossi e tutta la sua grande famiglia, come Andreotti, il prescritto per mafia che ha detto di Ambrosoli, uno dei pochi eroi di questo Paese, “Se l’è cercata!”.

Noi siamo vivi e loro sono morti, in decomposizione, se li tocchiamo moriremo anche noi. Parlano di alleanze, di percentuali, di schieramenti, ma in realtà parlano sempre e soltanto di una cosa: come conservare il loro potere.

Il MoVimento 5 Stelle farà alleanze, anche una al mese, una alla settimana, ma solo con i cittadini, con i movimenti per l’acqua pubblica, per una libera informazione non finanziata dallo Stato, contro la TAV in Val di Susa, contro le centrali nucleari, contro la base americana di Dal Molin.

L’Italia ripudia la guerra e spende più per armamenti che per opere di pace. Persino Bono degli U2 ci ha mandato a fanculo, non manteniamo le promesse di aiuti umanitari e spendiamo 15 miliardi di euro per 131 caccia bombardieri dagli Stati Uniti, finanziamo la più grande industria bellica del mondo e chiudiamo le scuole.

Il MoVimento 5 Stelle ha preso mezzo milione di voti senza finanziamenti, senza media, giornali, televisioni, ogni voto è costato solo 8 centesimi al MoVimento, nulla ai cittadini, grazie alla Rete, al passaparola. La Rete è anticapitalista, la politica si fa con le idee, non con il capitale.

Il portale del Movimento 5 Stelle è il luogo di incontro, di creazione delle idee, della condivisione delle proposte. Chiunque non sia già iscritto a un partito può iscriversi gratis. Gli iscritti potranno creare una lista civica, proporre un candidato e in futuro modificare il programma in stile Wikipedia, collegarsi in una rete sociale come in Facebook, scambiarsi esperienze.

Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle sono circa 100.000. 100.000 persone informate e motivate possono trasformare il Paese. Noi siamo “Altri” non esistiamo nei sondaggi, ma siamo gli unici ad avere un Programma creato in Rete, questo Programma va stampato, diffuso, discusso. Il MoVimento coincide con le sue proposte, con le sua azioni civili, con il suo Programma. Chi dice che facciamo proteste e non proposte è in malafede o un imbecille inconsapevole.

“Ora che il governo della Repubblica è caduto nelle mani di pochi prepotenti … ma chi, chi se è un uomo, può ammettere che essi sprofondino nelle ricchezze, che sperperino nel costruire sul mare e nel livellare i monti e che a molti manchi il necessario per vivere? Che costruiscano case e case l’una appresso all’altra e che molti non abbiano un tetto per la propria famiglia? Per noi la miseria in casa, i debiti, triste l’oggi e incerto il domani. Che abbiamo, insomma, se non l’infelicità del vivere?”

Non l’ho detto io, non è l’Italia di oggi, sono le parole di Catilina pronunciate nel 64 prima di Cristo a Roma. L’Italia non è cambiata in duemila anni, per questo può cambiare oggi, solo i pazzi credono nell’impossibile e noi siamo i pazzi della democrazia.

Il MoVimento 5 Stelle è nato il giorno di San Francesco, 4 ottobre del 2009, Francesco era chiamato il pazzo di Dio, noi siamo i pazzi della democrazia. Crediamo sia possibile un mondo basato sull’equità sociale, sulla solidarietà, sul rispetto dell’altro, sul diritto alla felicità, in cui chiunque può volare.

Vogliamo tutto e lo vogliamo subito. Cosa abbiamo da perdere? Perché non crederci? Perché non lottare per il nostro futuro? Non abbiamo altro. Non abbiamo scelta.

Ognuno deve impegnarsi, ognuno conta uno.
Sopra e avanti.


Woodstock 5 Stelle: se mi voti sei un cretino!
di Davide3d - www.terzadimensione.ilcannocchiale.it - 26 Settembre 2010

Woodstock: illusione o prospettiva?!

Chi ha la bontà di leggermi su AgoraVox o sul mio blog, sa che non ho mai risparmiato a Grillo critiche quando l'ho ritenuto necessario. Ma ciò che è accaduto nelle scorse ore ha qualcosa di "straordinario" per la chiarezza illuminante nel modo in cui mette in luce l'essenza del panorama politico italiano, ciò che esso è, rappresenta, od è -purtroppo- diventato.

Sono giorni, che sembrano secoli, nei quali dobbiamo sorbirci l'ultima frontiera del sistema berlusconiano: la resa dei conti, tutta interna, tutta giocata sulle spalle del paese che, a dispetto di retoriche affermazioni, ansima ed è oppresso da problemi irrisolti e figli di una classe dirigente indegna di questo nome.

L'intervista ad Annozero di Grillo
raggiunge con chiarezza e pacatezza, l'obiettivo di dichiarare i fondamenti di questo movimento 5 stelle alternativo a questo disgustoso panorama.

In questo discorso, che già sta sconvolgendo un po' di menti assuefatte allo standard politico, si dichiarano tre cose "inaudite":

1. Basta con la politica del nulla riempito con il vuoto
2. Basta con i leader: ciascuno sia leader di se stesso ("se sei così imbecille da credere al leader.. .. Non devi votare me, se voti me, sei un bambino stupido").
3. La politica deve diventare un servizio sociale; l'economia deve diventare sociale.


Ho discusso a lungo ed appassionatamente con amici del movimento, sul ruolo del leader, sulla sua funzione o necessità. Non ho dubbi sulla "necessità" specifica di un leader in politica; Grillo è un leader, fuori di ogni dubbio, ma offre, insieme al movimento, un concetto "rivoluzionario" di leadership applicata su cui è bene ragionare.

La storia ci porta a riflettere su queste figure; abbiamo leader positivi ed altri pericolosi: Gandhi, Luther King, Mussolini, Napoleone, Hitler. Non sono forse questi tutti leader? Gli storici si domandano se è il leader che produce le masse che lo seguono o sono le masse a generare il leader...

Fuori da riflessioni accademiche e cercando di essere razionali e pratici, la questione la porrei in questi termini: può una democrazia delegare indiscriminatamente ed acriticamente a qualcuno il proprio futuro? Può una democrazia reggere se i suoi cittadini non sanno essere, non vogliono essere, leader di se stessi? Cittadini consapevoli e non beceri e patetici sudditi?

Allora, forse, il concetto nuovo di leader (e leadership) prevede che esso sia una consapevolezza diffusa più che una personificazione in un individuo, dove le persone diventano catalizzatori ed amplificatori delle idee condivise e svolgono il ruolo di intermediari, sotto la vigilanza stretta di tutti gli altri, per rappresentare, in precisi contesti, quelle idee e quei sentimenti collettivi e dare loro corpo all'interno delle istituzioni e configurare le stesse in modo coerente a questi principi.

Quando Grillo dice "se voti me... sei un bambino cretino" rompe una tradizione millenaria che giustifica l'autocompiacimento del leader per la propria posizione e propone un passaggio da uno stato di subordinazione ideologica, alla fede di gruppo ed al leader che la rappresenta, ad una consapevolezza individuale del proprio ruolo, delle proprie responsabilità - singole e collettive - , del personale "potere" di scelta delle idee, in modo razionale e logico.

La sudditanza al leader, ci ha condotto ad attendere, perennemente, un Gesù Cristo Salvatore che ci mondi dai peccati e ci risolva tutti i problemi; se non lo fa, possiamo poi sempre crocifiggerlo.

Peccato che di Cristi in circolazione ce ne siano davvero pochi; in compenso ci sono molti farabutti che riempiono "il vuoto con il nulla", saziando la nostra pigrizia mentale di parole e concezioni illusorie, prive di immaginazione per il futuro, sempre ancorate in un eterno "presente", problematico quanto illusorio, nel quale distruggono risorse economiche ed intellettuali piegando ogni cosa a meschini e circoscritti interessi di bottega.

Domandiamoci allora se l'ipotesi di una politica immaginata come "servizio" sia davvero una illusione o non sia piuttosto la strada obbligata per riacquistare credibilità e costruire il futuro sulle idee e sul talento anziché sui ricatti e sulla prostituzione morale e materiale.

I 70.000 che sabato hanno calpestato il prato di Cesena, insieme al 1.600.000 contatti tv via web, pensano di sì; anzi ritengono, insieme a Beppe, che sia necessario ed urgente un cambiamento di rotta nelle scelte individuali e collettive.

Questi giovani che si pongono domande sul sistema economico che subiscono, sui trasporti, sulla salute, sull'energia... sono oggi visibili nella loro limpida semplicità di cittadini che riflettono, bramano conoscenza, esigono risposte e vogliono essere protagonisti delle scelte.

A loro il mio più profondo abbraccio e il mio più che mai convinto sostegno.