Oggi nel nord dell'Afghanistan, presso una moschea della provincia di Takhar, c'è stato il più grave attentato dalle elezioni legislative del 18 Settembre scorso.
Il bilancio è finora di 15 morti, tra cui il governatore della provincia di Kunduz, Muhammad Omar.
Nessuno ha naturalmente rivendicato l'attentato, ma qui di seguito un "divertente" articolo dovrebbe dare un'indicazione in tal senso e togliere anche ogni dubbio a tutti coloro che pensano ancora che l'Occidente stia vincendo in Afghanistan e che bisogna mantenervi le truppe NATO a tempo indeterminato.
Perfino il Corriere della Sera ha scoperto oggi l'acqua calda....
P.S. Sempre oggi, tre soldati Isaf sono morti. Due di loro sono stati investiti dall'esplosione di ordigni artigianali posti in due località differenti dell'Afghanistan meridionale.
A Kandahar invece un religioso membro del locale Consiglio degli ulema è stato assassinato da sconosciuti che erano a bordo di una motocicletta.......
Spie e talebani tra le fila dei contractors
di Ennio Caretto - Il Corriere della Sera - 8 Ottobre 2010
Scandalo in Afghanistan: uomini vicini alla guerriglia assunti e pagati dalle aziende chiamate dal Pentagono
Lo scandalo ha dell’incredibile. Tra le guardie delle basi militari e dei convogli militari in Afghanistan assunte dai contractor privati del Pentagono vi sono talebani, spie iraniane, miliziani dei signori della guerra, narcotrafficanti, criminali e via di seguito.Che non solo vengono stipendiati, ma sovente ricevono anche ingenti bustarelle per garantire la sicurezza delle basi e dei convogli stessi. Così in pratica il Pentagono finisce per finanziare indirettamente gli insorti, ed esporre i soldati americani ad attacchi e attentati dall’interno, come è già avvenuto.
MR. WHITE E MR. PINK - Lo ha scoperto la Commissione alle forze armate del Senato nel corso di una lunga inchiesta sui 26 uomini dei contractor privati. I casi più clamorosi denunciati dalla Commissione in un rapporto riguardano la base di Shindad presso Herat nello Afganistan occidentale e la base di Adraskan in una zona contigua.
A Shindad l’Armor group, un contractor inglese, assoldò all’inizio del 2007 due capi milizie di cui il Pentagono non conobbe mai il nome, ribattezzati Mr. White e Mr. Pink da un film di gangster di Quentin Tarantino. Nel corso di un anno e mezzo, oltre a fomentare la guerriglia contro gli Stati Uniti, i due combatterono l’uno contro l’altro.
Alla fine, Mr. Pink uccise Mr. White, e passò ai talebani. Ma l’Armor group non licenziò i suoi uomini, né quelli di Mr. White. Anzi affidò questi ultimi a Mr. White 2, il figlio. Un brutto giallo, che sfociò in una strage.
Nell’agosto del 2008, la Dia, il servizio segreto del Pentagono, apprese che ad Aribazad, presso Shindad, era in corso una riunione dei leader talebani. Il villaggio venne bombardato, e si scoprì che Mr. White 2, che morì sotto le bombe, stava incontrando il Mullah Sadeq.
Una operazione proficua, che eliminò alcuni capi guerriglia e che costrinse l’Armor group a cambiare molte guardie. Ma il bombardamento fece anche 90 vittime circa tra i civili, scatenando un’ondata d’antiamericanismo in parti dell’Afganistan e spingendo il presidente afgano Hamid Karzai a prendere le distanze dal Pentagono.
SPIE E SOLDATI - Ad Adraskan, dove la Eod Technology, un noto contractor americano, presidiava la base con forze locali, non ci furono perdite di vite umane. Ma sempre la Dia si accorse che alcune guardie erano spie iraniane, e altre informavano i talebani dei movimenti delle truppe Usa. Secondo il rapporto della Commissione del Senato, casi analoghi si verificarono e si verificano ancora altrove.
Attualmente, per evitarlo, afferma il rapporto, i contractor assumono soldati e poliziotti afgani. Una prassi egualmente nociva, perché assottiglia le fila delle forze addestrate dal Pentagono, e ritarda il giorno in cui esse potranno stabilizzare il Paese.
Il ministro della difesa Robert Gates ha risposto di avere preso già provvedimenti: «Gli insorti non riceveranno più aiuti del genere» ha assicurato. Il “boom” dei contractor in Afganistan, come quello precedente in Iraq, è un’eredità dell’amministrazione Bush. Per non mandare molti più uomini al fronte, cosa a cui l’America si sarebbe opposta, Bush creò veri eserciti paralleli di guardie private.