domenica 27 dicembre 2009

Contorni natalizi

Qualche articolo intorno alla Festa/inno al consumo per eccellenza: il Natale.

A margine anche un paio di articoli su alcuni speciali regali che il cosiddetto premier ha fatto alla sua azienda e soprattutto agli italiani....


Il senso perduto del Natale e la frenesia del consumo
di Toufic - www.aspoitalia.blogspot.com - 23 Dicembre 2009

In alcuni canti cristiani del Medio Oriente (cantati in lingua aramaica - assyriaca) si afferma che con l'avvento di Cristo, gli ebrei non hanno più bisogno di sacrificare gli animali sull'altare per chiedere perdono o compiacere al Signore. Infatti si cita che Cristo si sacrificò fisicamente per la salvezza dell'umanità "come un agnello sacrificato sull'altare".

I seguenti link sono relativi a due video presi da you tube, del "Padre Nostro" e dell' "Ave Maria" cantati in lingua aramaica - la lingua di Cristo.

I Vangeli raccontano che Gesù nacque in una specie di stalla in una giornata (o serata poco importa) fredda. Gesù nacque umile, circondato dagli animali (nella storia occidentale si ama parlare di bue e asino, io sarei un po’ scettico sul bue ma anche questo ha poca importanza).

Egli stesso, una volta iniziata la sua missione di profeta e portatore di un messaggio divino di Pace e di Speranza, si dichiarò dalla parte dei poveri e umili e attaccò fortemente i commercianti del tempio e i falsi, facendo capire quanto sia difficile (ma non impossibile) conciliare ricchezza e paradiso.

In sintesi la nascita e la morte di Cristo non si sono mai abbinate all'uccisione di agnelli, capponi, polli, tacchini; gli unici doni che il Cristo, da neonato, ricevette erano stati offerti da Re venuti dall'Asia.

Ogni anno sia a Natale che a Pasqua (che per noi Cristiani orientali corrisponde ad un secondo Natale), si riparte con la frenesia del consumismo becero; dei regali a tutti i costi, delle cene e dei pranzi abbondanti e nel consumo di quantità incredibili di animali domestici (agnelli, maiali, capponi, tacchini e polli) oltre ovviamente alla distruzione di centinaia o migliaia di abeti, pini ed altri alberi: Oggi sono stato al Supermercato ed ancora non siamo giunti alla vigilia, e sia dentro che fuori c'è la frenesia ... no, la pazzia totale.

Ho visto gente comprare di tutto e di più, ho visto persone litigare per la fila alle casse, signore arrabbiate, perché non ci sono più i tacchini belli ... per strada, in macchina, una signora mi aveva quasi speronato perché aveva fretta di fare chissà cosa.

Non nego che fare regali e riceverli sia una cosa bella, soprattutto per i nostri bambini, non nego che gli alberi, le luci, i babbi natale attaccati sui balconi e gli addobbi lungo le strade siano una cosa carina ... soprattutto per i bambini. Ma quand'è che la smettiamo con questa pazzia?

Sui giornali parlano di una ripresa nella fiducia dei consumatori cito dalla Repubblica di oggi: "Migliorano le attese dei consumatori, ma non nel Mezzogiorno. Si spera in meglio per la propria situazione personale, ma non per l'economia nazionale. Isae, a dicembre cresce la fiducia. E' ai massimi dal luglio 2002" ... mi sembra che la maggior parte delle persone non ha ancora realizzato la portata della crisi economica-finanziaria che i politici ed i loro fidatissimi portavoce - giornalisti dicono che ormai è stata superata.

Si è perso il senso della Natività, come si è perso il senso del "Babbo Natale", o di "San Nicola", che non si era dato da fare per i ricchi o bimbi dei ricchi ma per i più poveri, gli ultimi.

Il Babbo Natale è ormai una velina in gonna cortissima oppure un ubriacone sulla spiaggia, oppure il famoso calciatore che riceve centinaia di lettere nella sua splendida casa, aiutato dalla bellissima mogliettina per regalare le penne telefoniche.

Eppure siamo in Crisi, c'è troppa gente in Cassa Integrazione, non passa un giorno senza la notizia di nuovi scioperi e occupazioni per le aziende che chiudono.

Mentre siamo indaffarati a comprare i regali, o a pensare cosa fare alla vigilia del Natale, il giorno di Natale, a Santo Stefano ecc... ecc...:

- Molte persone a Natale si stanno deprimendo completamente, odiano questa festività, per tanti motivi (psicologici, d'infanzia, povertà, ecc....);

- Molti Paesi sono collassati (ad esempio la Somalia, Haiti), in corso di collasso (ad esempio Nigeria, Etiopia, Afganistan, etc..), molti stanno confermando il loro collasso (come Argentina);

- Il numero di affamati e malnutriti (1 Miliardo di persone secondo la FAO) è in crescita dato che le statistiche ancora non considerano completamente i nuovi poveri americani (Nord e Sud), Europei, e di altri continenti;

- Il numero dei poveri è in continuo incremento e la crisi finanziaria ed economica sta probabilmente nascondendo nuove sorpresa ... vedremo;

- Il prezzo di molte commodities agricole è in crescita, ultimamente si segnala un incremento nel prezzo del tè nero (3,18 dollari al kg nel settembre 2009, rispetto ai 2,38 dollari al kg del 2008, e questo a causa della siccità);

- L'intensificazione delle anomalie climatiche (alla faccia del "Giornale") con tutte le conseguenze che ne stanno risultando; perché questa grande nevicata - gelata, che ci ha colpiti mettendo in KO tutti i sistemi dei trasporti, seguita dopo pochissimi giorni da un rialzo netto delle temperature per l'arrivo dello scirocco, può essere considerata un'anomalia non tanto per il fenomeno in se quanto per la violenza e l'intensità del fenomeno stesso;

- La crisi energetica è in corso, nonostante le solite chiacchiere, i Paesi produttori non intendono incrementare la loro produzione giornaliera (notizie di 2 giorni fa), il prezzo non scende al di sotto dei 70 dollari e comunque anche se scende non è che riesca ad andare al di là di una certa soglia.

- La disoccupazione è diventata di nuovo il problema dei vari governi mentre le banche, finanziarie e grandi società che hanno beneficiato dell'intervento pubblico non hanno cambiato nemmeno di una virgola il loro comportamento e codice etico rispetto al passato, ed insistono nell'applicare politiche ormai dimostratisi inefficienti e dannosissime per le economie dei Paesi. Il sistema sia completamente drogato e questo, forse, fa presupporre una nuova crisi forse ancora peggiore della prima, poiché la prossima volta difficilmente i Governi riusciranno a trovare i soldi necessari per salvare le banche e le finanziarie.

- A Copenhagen, i politici ed i governanti oltre ad aver seppellito per sempre gli accordi di Kyoto hanno fallito clamorosamente nella difesa dell'ambiente e quindi delle economie in generale. Gli aiuti promessi ai Paesi più poveri serviranno davvero a qualcosa? questi miliardi di dollari di cui parlano Obama, Clinton e compagnia esistono d'avvero?

Ancora non ci siamo; i segnali di fumo non sono leggibili da tutti e quindi si crede o si tende a credere che tutto stia andando benissimo, come prima, anzi meglio di prima e allora alla faccia del Cristo e del suo messaggio di umiltà, solidarietà, pace, amore per il "Creato": meglio un Babbo Natale in più magari in gonnella e strafiga oppure muscoloso e macho che regala suonerie, telefonini, che un momento di calma durante il quale - almeno - si tenta di pensare a quello che ci circonda e che non riusciamo a vedere e soprattutto a fare un piccolo gesto verso chi oggi ha bisogno non della carità ma di un aiuto morale.

Approfitto dell'occasione per augurare a tutte e tutti un Buon Natale segno di Pace e Rinnovamento nelle nostre teste e comportamenti.


Alla corte dei miracoli di sua maestà Consumo il Bello
di Valerio Pignatta - www.terranauta.it - 23 Dicembre 2009

Natale è alle porte. Come ogni 25 dicembre negli ultimi duemila e passa anni, si ripete questo evento sensazionale. Un giorno leggendario dell'anno ritorna ad albeggiare, trascorre imperterrito, anche se volessimo dimenticarcene (di questi tempi abbiamo molti impegni), e dopo ventiquattro ore si spegne umilmente per lasciare posto al giorno successivo, che gode di meno audience, ma è pur sempre, nella sostanza, tale e quale a quello che precede. Del resto, non tutti riescono a diventare dei tronisti.

Sino a qualche generazione fa, il Natale era davvero stupefacente, coinvolgente e conturbante. Per certi versi un razzolare nel profondo dell'uomo come nel bidone dell'immondizia. Roba da psicanalisti. Di breve durata certo, e con molti discutibili risvolti gerarchici, religiosi e sociologici di dubbio gusto.

Tuttavia, qualcosa era. Forse un rimasuglio di panteistica adorazione della luce o forse un assieparsi degli umani nella speranza di un nuovo ciclo di messi e raccolti. Un qualcosa. Senza grandi esigenze. Se non la sopravvivenza e la serenità dello stare insieme nel periglio e nella sventura del freddo polare delle nostre latitudini. Che volete che sia.

Negli ultimi decenni però qualcosa è cambiato. Eh sì. Finalmente abbiamo un re che divulga un nuovo Verbo che tutti sono tenuti a rispettare. E le promesse di ricompensa stimolano un'ipersecrezione salivare degna di una vincita al superenalotto. Altro che Vangelo o Capitale!

Il nuovo Verbo fa parte di quelli della prima coniugazione in “are”, e cioè “acquistare”. È un verbo antico che ha varie accezioni molto interessanti: comprare, ottenere, procurarsi, assumere, conquistare, prendere, acquisire, acquistare, rilevare. E solo per nominarne alcune. Come si può vedere, sono tutti termini che esprimono un unico concetto molto noto presso una scuola filosofica di primo piano, la Scuola Materna, e cioè: tutto mio.

Ma non basta. Visto che ormai tutti hanno tutto e non riescono nemmeno a condividerlo (meglio gettarlo intero che fare a metà con qualcuno), sua maestà Consumo il Bello ha inventato di recente una serie di oggetti, sempre di gran lusso, che hanno il grandissimo pregio di non servire praticamente a nulla (così non impegnano la mente più di tanto) e di diventare spazzatura nel giro di pochissimo tempo aiutando i proprietari di discariche e quelli di inceneritori ad arricchire smisuratamente così che anch'essi possano acquistare altri oggetti di infinito valore (per un'analisi psicopatologica) e perpetuare così il circolo virtuoso dell'esborso.

Ma facciamo alcuni esempi di questi oggetti di incalcolabile importanza per le nostre società odierne e riflettiamo a lungo sulla strategia di sua maestà. È istruttivo.

Nel redigere l'elenco che segue abbiamo avuto qualche titubanza perché qualcuno potrebbe pensare che è tutto inventato. E invece no. Non ci sta crescendo il naso. È proprio tutto vero. Sono oggetti che si producono, si spediscono sui tir, si espongono nelle vetrine, si acquistano con grande motivazione, si portano a casa impacchettati e si gettano in pattumiera. Milioni di tonnellate di materiali sprecati nel segno del delirio di sua maestà verso cui tutti siamo ossequiosi.

Allora, ecco le top ten:

- ciocco-pinza spezza cioccolato in quadretti perfetti (probabilmente per matematici maniaci incurabili con le correnti psicoterapie);

- sparabiscotti (per questo davvero per quanto ci siamo sforzati non siamo riusciti a coglierne una qualsivoglia motivazione d'esistenza);

- mutande riscaldate (qui lasceremmo scorrazzare la fantasia del lettore...);

- sbuccia ananas (la domanda che ci ha assalito è: ma quante ananas all'anno mangeranno certi individui?);

- taglia pelucchi che sporgono dal maglione (altro strumento di fondamentale importanza specie per capiufficio monomaniaci);

- taglia pelucchi di animale domestico (la specializzazione della specializzazione - c'è pelucco e pelucco - così come prevede il corso di laurea di Idiozia consumistica);

- tazze che suonano una melodia natalizia quando le alzi (se riempite di forti lassativi si ottiene l'effetto massimo);

- scaletta in plastica per cagnolino obeso che vuole salire sul divano (i cinesi hanno risolto da tempo questo problema in altro modo, con tutto il rispetto per cinesi e cani, ma certe idee davvero ti scappano di fronte a certi sfregi alla povertà);

- sciarpa con le tasche (forse per polipi);

- dvd con ripresa di fuoco crepitante (per sentire il calore infilare il dito nella presa della corrente);

- forbici laser a batteria per tagliare con precisione (siamo in attesa di coltelli telecomandati a distanza per pizzerie al taglio);

Orsù dunque, svegliamoci bambini, scrolliamoci di dosso questo incantesimo e smettiamola di fare i belli addormentati. Non ci sono principi azzurri o di altri colori (ogni riferimento politico è esplicitamente accidentale) che verranno a risvegliarci.

Per la corte dei miracoli di Consumo il Bello è importante che noi si continui a dormire. O meglio, possiamo al limite procedere sonnambuli verso le sue Iper-chiese e versare il nostro obolo al mantenimento del suo regno dei balocchi.

Svegliamoci che è già tardi e ci sono un sacco di cosa da fare se vogliamo arrivare a domani. Non è così scontato che la primavera rispunti ancora e che le messi tornino a ondeggiare nei campi. Ora non lo è più.


Un aiutino per Mediaset
di Mariavittoria Orsolato - Altrenotizie - 26 Dicembre 2009

A Natale siamo tutti più buoni e, dato che il partito dell’amore non poteva essere da meno, sotto l’albero ha lasciato un pensierino per il caro amico Murdoch e la sua Sky. Il presente consta di un abbassamento significativo dei tetti pubblicitari imposti per legge alle pay tv e, se la scusa è la solita dell’adeguamento alle direttive europee in materia di tv e servizi audiovisivi, il reale intento è quello di affondare la concorrenza e favorire le aziende del premier.

Secondo quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri su proposta del viceministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, il tetto orario agli spot sulle piattaforme a pagamento dovrebbe gradualmente scendere entro il 2012 dall’attuale 18% al 12%, con un scarto di due punti percentuali ogni anno.

Quello che è già stato ribattezzato “decreto ad aziendam” mira soprattutto a inficiare la raccolta pubblicitaria di Sky, già pesantemente penalizzata dall’aumento dell’Iva al 20%, ed ora costretta a diminuire gli spot da dodici minuti per ora a soli sette minuti per ora.

Il provvedimento è indirizzato a tutte le tv a pagamento e interessa effettivamente anche Mediaset Premium, ma i dati pervenuti ad oggi indicano come la piattaforma digitale del Biscione non sia ancora arrivata al 12% della raccolta pubblicitaria e rendono così evidente la maliziosa mossa dell’esecutivo.

In soldoni, il decreto “ad aziendam" cerca non solo di evitare che i canali del tycoon australiano danneggino i canali free di Mediaset, ma aggirano anche l’ostacolo della concorrenza con le stesse reti a pagamento del gruppo Berlusconi.

Ma se pensate che sia finita qui, sbagliate. Il disegno di legge del viceministro Romani fa un ulteriore favore a Padron’ Silvio e alla sua Pierprole nel momento in cui rende decisamente più elastiche le soglie tollerate per la raccolta di pubblicità destinata alle trasmissioni in chiaro delle tv private.

Grazie ad un azzeccato mix tra spot e telepromozioni, la manovra consentirebbe di incrementare fino al 22% l’affollamento pubblicitario negli orari di prime time, aumentando ulteriormente quella fetta di mercato da 63,8 punti percentuali che le televisioni del premier già si accaparrano.

Al comma 2 dell’articolo 37 si legge poi come in occasioni di eventi o manifestazioni sportive sia ora consentito inserire televendite, e nei programmi per bambini superiori ai 30 minuti di durata le interruzioni pubblicitarie salgono da una a due.

Ma c’è di più. In un comma di quattro righe presente al titolo II è possibile constatare come ora le autorizzazioni per le trasmissioni via satellite non debbano più essere elargite dall’Autorità per le Comunicazioni, ma debbano passare direttamente al vaglio del Governo: "L'autorizzazione ai servizi audiovisivi o radiofonici via satellite - si legge nel testo - è rilasciata dal Ministero" e con ciò si intende dire che da ora in poi ogni nuovo competitor che avesse intenzioni di lanciarsi sulle piattaforma satellitare, deve necessariamente ottenere un'autorizzazione dall'esecutivo per essere in grado di trasmettere le proprie offerte di audiovisivi.

Come sempre, insomma, quando si tratta di aiutare gli amici, sono stati inseriti diversi ed eterogenei provvedimenti in un decreto che dovrebbe far adeguare la nostra penisola alle direttive europee; il problema è che per una volta tanto l'Italia era già più che allineata a Bruxelles, dato che la Commissione prevedeva per le televisioni satellitari un tetto massimo del 20%. Pazienza.

L'ultimo ed inatteso regalo che il partito dell'amore lascia sotto l'albero riguarda però la tv di stato e i suoi abbonati: è notizia di qualche giorno fa che il canone Rai subirà un rincaro per il prossimo anno di circa l'1,50%, passando dagli attuali 107 euro a 109 euro.

Secondo il solito Paolo Romani la misura è il semplice effetto dell'inflazione programmata, ma sono già in molti - soprattutto tra le associazioni dei consumatori - quelli si fanno baluardo del malcontento degli italiani e piccati replicano che l’aumento in bolletta non è assolutamente proporzionato alla modesta qualità dell’offerta.

Dall’opposizione arriva però un plauso quasi unanime, che si discosta dalla linea del Governo solo nella misura in cui auspica una maggiore lotta all’evasione di quella che ormai possiamo definire a tutti gli effetti una tassa sulla televisione.

Una tassa che comprende Minzolini e i suoi fidi editoriali, i programmi con i pacchi abbinati alla lotteria e quegli insulsi reality show che nemmeno Mediaset si sognerebbe di ospitare. Più che un Natale, queste feste saranno ricordate dagli operatori televisivi non afferenti a Cologno Monzese, come una Passione.


Consumatori: stangata da gennaio. Rincari da 596 euro a famiglia
da www.corriere.it - 26 Dicembre 2009

Una vera e propria stangata: nel 2010 le famiglie italiane si ritroveranno in tasca circa 600 euro in meno per colpa di rincari, balzelli e nuove spese. L'allarme arriva dalle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori. Che puntano il dito anche sulla Finanziaria: non è vero - dicono i presidenti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - che non contiene nuove tasse.

Ma anzi prevede misure che costeranno alle famiglie 120 euro in più all'anno. Senza contare gli aumenti di gas, carburanti, mutui e biglietti ferroviari. E se «il buon giorno si vede dal mattino», c'è poco da stare tranquilli: secondo l'Adoc aumenteranno del 4% circa anche i prezzi per il cenone di Capodanno.

STANGATA GOVERNATIVA - Adusbef e Federconsumatori parlano esplicitamente di «ministangata governativa»: «Non è vero - sostengono - che la Finanziaria appena approvata non abbia aumentato le tasse, come hanno affermato il ministro Tremonti e il presidente del Consiglio Berlusconi, perchè ci sono circa 120 euro di nuovi balzelli che graveranno sulle spalle di ogni famiglia».

Tra questi, le due associazioni citano le «anticipazioni tariffarie di 3 euro a passeggero su ogni singolo biglietto aereo a favore dei gestori aeroportuali», oltre al «contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione» e ai circa 38 euro «a carico di quei cittadini che "osano fare ricorso" contro le multe per alta velocità (autovelox)».

RINCARI - A queste spese in più si devono aggiungere tutti gli altri rincari: circa 30 euro per il gas, 130 per l'assicurazione auto (rca), 18 euro per servizi idrici, 35 euro per la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani), 30 euro di aumenti dei servizi bancari, 80 euro per i mutui a causa degli aumenti dello spread applicato dalle banche, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni e 90 euro (su base annua) per i costi dei carburanti. Secondo le stime delle due associazioni dei consumatori, dunque, da gennaio 2010 peseranno sulle spalle degli italiani rincari complessivi per circa 596 euro.

CARO CENONE - E la «stangata 2010» parte già da Capodanno. Secondo l'Adoc festeggiare al ristorante o in un locale costa il 4% in più in media rispetto all'anno scorso. E allora aumentano (+2%) quelli che, per risparmiare, preferiscono rimanere a casa o andare in un agriturismo. Festeggiare a contatto con la natura, secondo l'associazione dei consumatori, costerà in media 130 euro (+2,3% rispetto all'anno scorso), mentre per organizzare una cena in casa, per otto persone, non si andrà oltre il 158 euro in media.