martedì 23 settembre 2008

Iraq: la farsa della ricostruzione

Si parla ormai da anni di ricostruzione dell'Iraq, ma si e' sempre rivelata una totale menzogna e rapina ai danni degli iracheni. Denaro sparito e utilizzato per altri scopi, tra cui anche alimentare la fantomatica Al Qaeda.

Almeno 13 miliardi di dollari scomparsi nel nulla o utilizzati per tutt'altri motivi.
Qualcuno prima o poi dovra' renderne conto davanti ad una Corte Internazionale per crimini di guerra.


Iraq, il buco nero della ricostruzione
di Luca Galassi - Peacereporter - 23 Settembre 2008

Tredici miliardi di dollari destinati alla ricostruzione rubati o spariti nel nulla. L'entità delle frodi all'interno del governo iracheno, che avrebbe stornato o sottratto l'ingente somma con un complesso sistema di corruzione, è stata svelata da Salam Adhoob, ex capo investigatore della Commissione per l'integrità pubblica, durante un'audizione alla Commissione politica del Partito democratico Usa. "Molti progetti non erano necessari, molti altri non sono stati realizzati. Miliardi di dollari versati nelle casse dei ministeri sono spariti", ha detto Adhoop, dopo aver lasciato il Paese per motivi di sicurezza. Trentadue suoi colleghi sono stati assassinati.

"Corruzione diffusa". Il funzionario della Commissione per l'integrità pubblica racconta di aver riportato la notizia delle frodi all'Ispettorato generale Usa per la ricostruzione in Iraq. La portavoce dell'Ispettorato, Kristine Belisle ha dichiarato che 'il lavoro di Adhoob viene seguito attivamente'. Adhoob è uno dei tre funzionari iracheni ad aver testimoniato ieri di fronte alla Commissione democratica. Anche Abbas S. Mehdi, ex dirigente dell'Agenzia per gli investimenti, ha parlato di 'diffusa corruzione', mentre un altro iracheno, che ha testimoniato in video con voce modificata per motivi di sicurezza, ha raccontato di legami tra funzionari governativi e membri di al-Qaeda per rubare petrolio dalla raffineria di Baiji, a sud-ovest di Kirkuk, e rivenderlo al mercato nero.

Forniture difettose. Adhoob ha lavorato tre anni alla Commissione, ascoltando le testimonianze di 200 persone, ed è stato costretto a lasciare il Paese a cause delle ripetute minacce di morte. Il sistema messo in piedi dai funzionari corrotti - secondo il suo racconto - si basava principalmente su due società di facciata create dal ministero della Difesa. Le società avrebbero dovuto comprare aerei, blindati, armi e altre attrezzature con fondi americani per 1,7 miliardi di dollari. Le società vennero pagate, ma in alcuni casi consegnarono solo 'una piccola quantità' dei materiali e, in un caso, recapitarono una partita di giubbotti antiproiettile difettosi che non vennero mai usati.

Legami con al-Qaeda. Le società applicarono sovrapprezzi a elicotteri militari e cercarono di vendere apparecchi con più di 25 anni di servizio. Invece di chiedere la restituzione dei pagamenti, sempre secondo Adhoob, il ministero della Difesa rinegoziò i contratti con le due società, accordandosi per la vendita di bagni chimici e cucine che non vennero mai consegnati. Alcune delle indagini dell'agenzia conducono alla scoperta di 'progetti fantasma' mai realizzati, o casi di lavori eseguiti ben al di sotto degli standard di qualità richiesti. In un altro caso, 24,4 milioni di dollari furono spesi per una centrale elettrica nella provincia di Niniveh che non fu mai costruita. Infine, alcuni dei fondi sarebbero stati stornati dal ministero della Difesa ad al-Qaeda e depositati in conti correnti in Giordania e altrove.