Qui di seguito alcuni articoli sulla costruzione del consenso e sulla comunicazione messe in atto da Berlusconi mentre la sinistra e' del tutto incapace di porvi un argine.
“Presidente, io da lei mi lascerei toccare”
di Laura Lucchini - da El Pais - 20 Settembre 2008
In queste poche righe da "El Pais", un caso esemplare di come si costruisce il consenso all'epoca della transpolitica. Il dramma è che quello che leggiamo con una punta di commiserazione sulla stampa estera, per le nostre televisioni fa parte di un flusso incessante d'intrattenimento che ha già cambiato il Paese in profondità.
Silvio Berlusconi aveva annunciato la sua presenza al celebre programma di Rai1 Porta a porta, condotto dall'amico Bruno Vespa, per parlare delle trattative per salvare Alitalia, una crisi che può costare il posto di lavoro a 20.000 impiegati. Al suo fianco, al posto di un sindacalista o di un rappresentante del settore, era seduta la nuova miss Italia, Miriam Leone.
Per la sorpresa di chi aspettava di sentire il Presidente del Consiglio parlare di attualità, è stata miss Italia a prendere la parola in difesa della riforma scolastica del Governo Berlusconi, che prevede il maestro unico alle elementari, come 20 anni fa. “Io, mio padre e noi tutti siamo cresciuti con il maestro unico”, ha detto Miriam Leone. “Ci imponeva più disciplina, era un po' brutto, ma gli volevamo bene”.
E c'è dell'altro. Con un colpo di scena è comparsa nello studio del programma la campionessa di scherma Valentina Vezzali, fresca vincitrice di una medaglia alle Olimpiadi. La Vezzali ha offerto un fioretto a Berlusconi sfidandolo. Ma il Cavaliere ha rifiutato: “Non la potrei toccare neanche con un fiore”, si è scusato. “Presidente, io da lei mi lascerei toccare”. Ed è sceso il silenzio nello studio, rotto solamente dall'annuncio di Berlusconi che si comprerà un'altra casa sul Lago Maggiore: “Per evitare che caschi in mani straniere”. Il circo di Berlusconi gli ha regalato il 60% di popolarità, cinque punti in più di luglio.
La fabbrica del consenso
di Peter Gomez - voglio scendere - 19 Settembre 2008
Il consenso di Silvio Berlusconi continua a salire. Dopo aver perso 12 punti in dieci giorni a luglio, in occasione dell'approvazione del Lodo Alfano e le polemiche intorno alle norme blocca-processi, i sondaggi segnalano che l'operato del premier viene oggi apprezzato dal 60 per cento degli italiani. Il Cavaliere insomma ha recuperato il terreno perduto e ne ha conquistato di nuovo. È difficile dare torto agli elettori.
Le opinioni si formano sulla base di quello che le persone sanno. E ciò che comunemente si conosce dell'azione di governo basta e avanza per promuoverla: i rifiuti di Napoli sono spariti, la cordata italiana per Alitalia c'è e non ha ancora spiccato il volo solo perché quei "cattivoni" dei sindacati si sono messi di traverso, sulla sicurezza si è intervenuti annunciando che l'immigrazione clandestina diverrà reato così come la prostituzione in strada.
Gli italiani sono insomma stati raggiunti da messaggi semplici, immediatamente comprensibili, che apparentemente testimoniano un'inversione di tendenza rispetto al passato quando ogni governo era squassato da lotte intestine e sconcertanti prese di posizione di ogni partito facente parte delle varie coalizioni. Il fatto poi che l'opposizione (il Pd) continui a ripetere che è disposto al dialogo su tutto, sempre che le proposte del governo siano sensate, finisce per ammantare l'esecutivo di un'ulteriore aura di serietà.
In realtà di serio in questo governo ha ben poco. Anche a volerlo guardare con gli occhi di un elettore del centro-destra, finora agli annunci non sono seguiti provvedimenti concreti. Il reato di immigrazione clandestina, come è noto ai frequentatori di questo blog, non esiste: è stato semplicemente introdotto il reato d'ingresso illegale nel nostro paese che permetterà di mandare nelle già sovraffollate galere poche decine d'immigrati sorpresi in flagranza mentre stanno entrando in Italia.
Idem per la prostituzione in strada. Chi è davvero convinto che le peripatetiche e i loro clienti vadano puniti con il carcere può solo restare deluso dallo scoprire come per loro sia previsto l'arresto per 15 giorni. Chi, non senza ragione, sottolinea il disastroso ruolo svolto dai sindacati (assieme ai partiti) nella malagestio di Alitalia, resterebbe a bocca aperta se sapesse che, sfumata l'opportunità di Air France, il salvataggio della compagnia di bandiera costerà un miliardo di euro alla collettività (cioè in tasse, o in tagli in altri settori, a partire dalla scuola pubblica) e biglietti aerei molto più cari di oggi (fino al 40 per cento).
Per quanto riguarda i rifiuti, infine, c'è da chiedersi che cosa accadrebbe se i tg riprendessero le notizie di "Libero" (non de "Il Manifesto") secondo le quali buona parte della monnezza napoletana finisce adesso nelle discariche lombarde. O se qualcuno si degnasse di ricordare che il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia, vanta una parentela acquisita con il boss del clan dei casalesi Giuseppe Russo, detto Peppe O' Padrino. E che quindi la passeggiata di Berlusconi sottobraccio a Cosentino per le strade di Napoli, fatta in occasione dell'ultima visita del premier nel capoluogo parteneopeo, ha rischiato di essere quantomeno equivocata dalla camorra.
Visto l'attuale panorama dei media è velleitario pensare che tv e giornali queste cose le dicano spontaneamente. È l'opposizione invece che dovrebbe ricordarle. E dovrebbe farlo ogni giorno, con costanza, utilizzando sempre le stesse parole. I concetti, anzi le informazioni, dovrebbero essere ripetuti mille volte, in ogni occasione possibile. Dovrebbero diventare una sorta di tormentone mediatico in grado di suscitare polemiche e dure prese di posizione. Perché nello scontro Berlusconi perde (vedi i sondaggi di luglio), col dialogo vince. Sempre.
Le troie trionfali di Silvio Berlusconi
di Miguel Martinez - Kelebek - 18 Settembre 2008
Avevo promesso un post per rispondere a un commento di Rosalux, e adesso mi tocca farne due. Perché Rosalux ha scritto di nuovo qualcosa di molto interessante e che condivido totalmente:
"Una comunicazione può essere efficace e al tempo stesso infondata o fondata su presupporsi falsi. Berlusconi ha convinto il 60% degli italiani di star facendo un ottimo lavoro. Ha fatto tagli alla scuola, e ha fatto credere di essere tornato alla buona vecchia scuola di una volta, ha tagliato fondi alla polizia, ma la gente è rasserenata dai soldatini. Ha la capacità di strutturare unità minime di pensiero ad elevatissimo grado di contagiosità."
Ci sono mille motivi, alcuni tipicamente italiani, per cui Berlusconi riesce a farsi amare. Voglio parlare solo di uno di questi, che non è la chiave di tutto. Il commento di Rosalux mi ha fatto venire in mente, infatti, la faccenda delle Signore/signorine Bella Presenza di cui Berlusconi si circonda, adesso che ha una maggioranza sufficiente per non dover riempire il governo di politicanti sempre pronti a fargli lo sgambetto.
Il caso più clamoroso è la Carfagna, ma ormai anche quando va in televisione - il rito più solenne per lui - Berlusconi si circonda di giovinette che incarnano in qualche modo la figura della Jeune-Fille. Ad esempio in un ammiccante incontro a Porta a Porta con la campionessa olimpica Valentina Vezzali e con Miriam Leone, meglio nota come Miss Italia. Questa scelta ha portato alle solite bordate di insinuazioni sulla vita privata di Berlusconi. Insinuazioni - a prescindere dalla loro insignificante fondatezza o meno - non solo volgari, ma anche stupide, che svelano a mio avviso l'intrinseca imbecillità dell'antiberlusconismo. Anzi, probabilmente quelle insinuazioni piacciono molto allo stesso Berlusconi.
L'insinuazione di fondo, tolti gli elementi di mero maschilismo o moralismo, è che Berlusconi sia un cretino che regala ministeri a giovani donne in cambio di favori personali. In un Paese Serio queste cose non succedono - il Paese Serio, una sorta di tecnocrazia capitalista dove tutti fanno le cose in orario e nessuno dice barzellette o parcheggia in doppia fila - è più o meno il mito della Sinistra Reale attuale.
Ora, Silvio Berlusconi non ha distrutto l'Italia e non ha creato una dittatura; però non ha fatto nemmeno praticamente nulla di buono. Eppure è il politico del dopoguerra che ha governato più a lungo, e ha più consensi che mai. Da cui possiamo dedurre che è lui a essere intelligente e i suoi avversari a essere cretini.
In questo paese di interminabili e feroci trame, Berlusconi - che avrà pure montagne di soldi, ma è un outsider rispetto ai poteri storici - non è un sentimentale. Se alle sue (ipotetiche) amanti regala ministeri e non collane di diamanti, come fanno i poligami normali, un motivo ci sarà.Attorno a sé, Berlusconi crea un'oggettiva atmosfera di bellezza e giovinezza. Ma non può essere una bellezza virile, adatta ai tempi storici delle grandi mobilitazioni e del culto del sacrificio, tipico di tutto il Novecento.
Siamo nell'epoca dell'intimità televisiva e del coccolamento narcisista. La tremenda immagine del femminile imposta e rispecchiata dal dominio maschile la conosciamo tutti: le donne sono giovani e belle o non sono. Ancheggianti, inaffidabili, portatrici di astiosi pettegolezzi, vittimiste, indisciplinate, lagnose, simpatiche e briose, rifiutano lo sforzo fisico perché ci si possono rompere le unghie, bugiarde, sensation seeker, incapaci di concentrarsi, se ne fregano dei grandi temi ma si legano al dito ogni piccolo torto personale, per uscire da ogni problema sbattono le palpebre al primo uomo che passa, insieme asservite e manipolatrici, ombelicali, alla perenne ricerca di frivolezze e piccoli piaceri. Prive di profondo essere, sono dunque pura immagine.
Il femminismo ha fatto un lavoro straordinario e benemerito di critica a questa costellazione. Ma il capitalismo post-borghese, che bada ai fatti e non alle riflessioni, ha semplicemente rovesciato i ruoli: bene, clienti di tutto il pianeta - qualunque sia il vostro genere anagrafico - liberate la puttana che c'è in voi!In questo senso - ma l'antiberlusconiano medio non potrebbe mai arrivarci - Silvio Berlusconi rinnega più profondamente il fascismo di chiunque altro, perché il mondo delle Jeune-Fille ha in orrore le musiche marziali. E non ama nemmeno maschi solenni e incravattati che parlano di astrazioni: il mondo borghese è ormai alle spalle, ne resta tutt'al più qualche frammento nella sinistra. E su questo tema troviamo una magmatica convegenza rosso-azzurra, un luogo in cui il berlusconismo "antitotalitario" si ritrova con un certo mondo libertario sessantottino.E infatti il complesso della Jeune-Fille lo troviamo incarnato anche nell'organo dell'Antiberlusconismo Assoluto, Repubblica. Perché non è questione di questa o di quella parte politica, ma di questa epoca. Come dimostra il penoso tentativo, compiuto qualche anno fa, di Clemente Mastella di fare il jeune-fille a torte in faccia.
E se pure Mastella ci prova...Berlusconi dai media passa allo stato. E in questo c'è un paradosso: perché i media demoliscono necessariamente lo stato. Ricevono le informazioni prima dei suoi servizi segreti; riempiono le menti di un circo di immagini tali da far abbandonare la scuola a qualunque Pinocchio; fanno scendere gli uomini di stato dai loro remoti balconi e palchi e permettono di vederne i nei; esaltano e condannano davanti a tutta la nazione, mentre i tribunali ci mettono anni. In fondo, l'antiberlusconismo di massa (non quello serio e noioso alla Travaglio) si nutre tutto di questa demolizione mediatica dello stato: avete visto le foto di Berlusconi che fa le corna? Usciranno le intercettazioni?Berlusconi ha saputo dare qualche mese di più di vita allo stato, trasformandolo in una funzione dei media, in un personaggio particolarmente simpatico del salotto di Bruno Vespa: salotto significativamente affollato da sempre da troiette.