I segnali di un ulteriore peggioramento delle relazioni tra Venezuela e USA sono ormai ben evidenti.
La settimana scorsa il ministro degli Esteri di Caracas ha negato l'accoglienza nel Paese al direttore dell'agenzia statunitense per la lotta alle sostanze stupefacenti John Walters.
Per il ministro la sua visita è da considerarsi "inutile" aggiungendo poi che “sarebbe bene che Walters usasse meglio il suo tempo per controllare il fiorente traffico di droga e abusi nel suo Paese. La lotta contro la droga ha avuto progressi significativi soprattutto da quando il governo della Bolivia ha interrotto il suo programma di cooperazione con la Dea”.
Secondo il governo venezuelano le attività della Dea erano rivolte più ad azioni di spionaggio che alla reale volontà di lottare contro la droga.
Ma cio’ non rappresenta certo una novita’ nel comportamento adottato dagli USA in alcuni Paesi.
Prove tecniche di guerra fredda
di Alessandro Grandi – Peacereporter – 9 Settembre 2008
Dal 10 al 14 novembre prossimo nelle acque caraibiche di fronte alle coste venezuelane si svolgeranno alcune importanti manovre militari. Protagonisti della scena, la marina della repubblica Bolivariana e quattro o cinque navi della marina russa.
La guerra fredda dunque non è mai finita? In totale il Venezuela farà esercitare diverse fregate equipaggiate con missili, sottomarini, e squadre navali dedicate al controllo delle acque. I russi dal canto loro invieranno ai Caraibi quattro unità navali e circa un migliaio di soldati
Nello stesso periodo, nelle calde acque del mar dei Caraibi una nave statunitense della IV flotta, la Uss Kearsarge, intraprenderà una missione umanitaria proprio nelle acque dell'America Centrale. Una casualità? Forse. Fatto sta che da Washington hanno un po' storto il naso non appena venuti a sapere delle prossime esercitazioni congiunte Venezuela-Russia.
Dal Venezuela. Era stato proprio il presidente venezuelano verso la fine di agosto a diffondere la notizia secondo cui la marina russa avrebbe inviato una flotta navale in Venezuela per un viaggio di “amicizia e lavoro”. “Con lo scopo di realizzare esercitazioni militari nel mar dei Caraibi con i soldati venezuelani – si legge in un comunicato diffuso dal governo di Caracas- alcuni rappresentanti russi hanno previsto di farci visita dal 10 al 14 novembre di quest'anno per rafforzare i rapporti di amicizia e cooperazione”.
Nessuna base ma amicizia. Allo stesso tempo Chavez aveva anche congelato l'ipotesi della costruzione di basi militari russe nel Paese. In ogni modo il leader bolivariano aveva già preparato il benvenuto per i soldati di Mosca. Poco a poco, però, in merito alle esercitazioni arrivano sempre più notizie e allora si scopre che il comandante in capo dell'armata russa Popov Fedorovich era stato a Caracas per discutere i dettagli delle operazioni già da alcune settimane.
“Il Venezuela è un alleato strategico della Russia” ha detto Chavez durante il suo programma domenicale alla radio. “Loro sono i benvenuti e se riusciremo a fare le manovre militari lo faremo con i nostri mezzi che migliorano quotidianamente”.