giovedì 29 luglio 2010

Veronesi-Agenzia per il nucleare: un incompetente al suo vertice?

Una serie di articoli sugli sviluppi della decisione del governo di ritornare a costruire centrali nucleari, notoriamente costosissime e dai tempi di realizzazione lunghissimi. E che si troverà di fronte all'eterno e irrisolvibile problema dello smaltimento delle scorie, con tutte le conseguenze immaginabili sulla salute pubblica.

L'argomento nucleare è tornato di recente in auge sui media mainstream alla luce della proposta del governo di nominare l'oncologo Umberto Veronesi, senatore del Pd, alla guida dell'Agenzia per il nucleare.

Una scelta che ha provocato l'ennesima divisione all'interno del Pd, da sempre già diviso tra i pro-nucleare e gli anti, ma che soprattutto evidenzia ancora una volta la tipica caratteristica italiota di conferire incarichi di alto livello a chi non ne sa nulla della materia in questione, dal momento che Veronesi è un medico e non un ingegnere nucleare.


Inciucio atomico. Il Pd si divide su Veronesi
di Caterina Perniconi - www.ilfattoquotidiano.it - 25 Luglio 2010

Candidato all'agenzia per il nucleare, ma Bersani è contrario

Atomo sì, atomo no. Mentre la maggioranza è alla ricerca di un nuovo ministro dello Sviluppo economico che guidi il paese verso il ritorno all’energia atomica, il Partito democratico si divide sull’opportunità di riaprire le centrali. E sulla candidatura di Umberto Veronesi a capo dell’Agenzia per il nucleare.

“Quel progetto non è credibile, l’Agenzia non avrà veri poteri di garanzia, al massimo tratterà qualche direttore generale con Stefania Prestigiacomo”.

La posizione del segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, è chiara: meglio non accettare le lusinghe della maggioranza che non ha presentato un piano con basi tecnologiche, innovative ed economiche accettabili.

Ma l’oncologo sembra aver già deciso quale sarà il suo prossimo ruolo. “Se accetterò questo incarico lo farò per il progresso scientifico – ha dichiarato ieri in un’intervista a Repubblica – e per vedere questo paese che amo svilupparsi in modo civile Berlusconi non c’entra”.

Ma nel Pd è partita l’insurrezione contro la scelta di Veronesi e soprattutto sul doppio incarico che ricoprirebbe, essendo senatore in carica. Eppure che l’oncologo fosse a favore del ritorno al nucleare non è una novità. “Mi affascina il pensiero che un neutrone scagliato contro un atomo di uranio possa far scaturire una quantità di energia così gigantesca da risolvere buona parte del fabbisogno energetico del mondo – ha detto il professore – il nucleare può affrancarci dalla dipendenza dal petrolio”.

E nel centrosinistra non è l’unico a pensarla così: l’astrofisica Margherita Hack ha più volte manifestato il suo favore nei confronti dell’energia atomica e un nutrito gruppo di intellettuali, scienziati, imprenditori e parlamentari dell’area Pd hanno scritto una lettera a Bersani due mesi fa, chiedendogli di non chiudere la porta al nucleare. “Siamo l’unico Paese del G8 che non produce energia atomica – si legge nella lettera – l’Europa produce circa il 30 per cento della sua energia elettrica con il nucleare.

Nell’Europa dei 27 ben 15 Paesi possiedono impianti nucleari e 12 hanno annunciato nuovi piani di espansione. Paesi, un tempo considerati in via di sviluppo, come la Cina, l’India, il Brasile sono fra i primi investitori mondiali in nuovi impianti. E grandi paesi produttori di petrolio stanno oggi lanciandosi convintamente nella costruzione di nuove centrali”.

Tra di loro c’è Chicco Testa, convinto antinuclearista all’epoca del referendum, a capo del Forum nucleare italiano oggi: “In questi 20 anni sono cambiate molte cose – spiega Testa – nel mondo ci sono tre miliardi in più di nuovi consumatori di energia. L’inquinamento da CO2 vent’anni fa era un tema meno conosciuto, e soprattutto le fonti rinnovabili non sono la soluzione al problema del fabbisogno”. Secondo lui la scelta di Umberto Veronesi è giusta.

E all’obiezione sulla difficoltà di smaltimento delle scorie, Testa risponde convinto: “Ci stiamo costruendo un grande alibi per dire che non si può fare niente, è la giustificazione che diamo alla nostra inadeguatezza. Per quanto riguarda le scorie, complessità tecnologica significa anche favorire processi qualitativi elevati”. A patto che ci siano.

E Bersani non è l’unico a dubitare di questa carenza. “Come direbbero gli americani, io nutro nei confronti di questa scelta di Veronesi un sincere disagreement – dichiara Ignazio Marino, altro esponente democratico proveniente dal mondo scientifico – perché sul nucleare ho una posizione sostanzialmente diversa.

Veronesi lo ritiene inevitabile, io credo che dovremmo guardare alle risorse immediatamente disponibili che possiamo rendere tali. Secondo gli scienziati nel mondo c’è un’energia che proviene dal sole 10 mila volte superiore al consumo necessario oggi e che sarà lì per altri 4 miliardi di anni.

Il nucleare – spiega ancora Marino – è pericolosissimo e ha un problema irrisolto, che il nostro nobel Carlo Rubbia spiega molto bene: non esistono sistemi per lo stoccaggio quando le centrali vengono spente. E se io non metterei mai in dubbio una parola di Veronesi sui tumori, sulla fisica nucleare sinceramente mi fido più di Rubbia”.

E per spiegarsi meglio Marino fa un esempio internazionale: “Il governo inglese, che basa le proprie decisioni sull’esame razionale dei problemi, ha deciso di rinviare lo stoccaggio del materiale nucleare giunto alla fine del ciclo vitale perché lo ritiene pericoloso per la salute e gli scienziati oggi non conoscono un metodo sicuro”.

In pratica sanno come costruire le centrali, ma non come smontarle. “E sapete di quanti anni hanno rimandato lo smaltimento? Di cento anni”.


L'amico del giaguaro
di Debora Billi - crisis.blogosfere.it - 27 Luglio 2010

Per la stragrande maggioranza degli italiani, il nome Veronesi è garanzia di preparazione scientifica, vocazione alla medicina, dedizione alla guarigione dei mali più temuti, e infinita saggezza a cui ciecamente abbeverarsi senza fiatare.

E' uno dei Grandi Vecchi italiani, quelli a cui tutti devotamente si inginocchiano, compresa la stampa e i politici. Mettere in discussione Veronesi cade nella categoria dei "giammai", un po' come mettere in discussione il Presidente della Repubblica.

Ma a differenza del Presidente della Repubblica, Veronesi non si occupa solo di tagli di nastri e richiami all'unità democratica; lavora in un campo ove circolano interessi per miliardi, dalle industrie farmaceutiche alle centrali nucleari, dagli inceneritori alle grandi strutture ospedaliere.

Ho appena trovato in Rete un interessante articolo che riepiloga chi sono i finanziatori della Fondazione Veronesi, potete leggerlo qui. Si tratta principalmente di colossi internazionali dell'acqua, e compagnie che si occupano di energia, come ENI e Enel, poi acciaierie e persino costruttori di inceneritori.

Ma è solo un punto di partenza, e forse non significa nulla: se dovessi salvare bambini colpiti dalla leucemia, ad esempio, sarei disposta ad accettare denaro anche dalla Nazi Corporation. Ubi maior, minor cessat.

Ma davvero qui si salvano bambini dalla leucemia?

C'è da farsi venire qualche dubbio: nel recente caso delle antenne della Radio Vaticana, in cui una perizia del tribunale di Roma ha verificato che in oltre 200 casi di leucemia anche infantile la responsabilità è da attribuirsi proprio alle antene vaticane, il prof.Veronesi ha preso una posizione chiara e netta. Ovvero, si occupa ufficialmente delle controperizie per conto del Vaticano, vòlte a dimostrare che le antenne sono completamente innocue e possono continuare ad irradiare in tutta sicurezza.

Il prof. Veronesi sembra infatti convinto che quasi nulla causi il tumore, è infatti attivissimo nel comunicare al popolo che questo e quello sono perfettamente innocui.

Ad esempio, eccolo in televisione a Che Tempo Che Fa, dichiarare a milioni di persone in rispettoso ascolto che il rischio di tumore dei termovalorizzatori "è zero", e che gli inceneritori moderni sono perfettamente sicuri.

Anche chi vive sotto una centrale nucleare è al sicuro dal tumore, secondo il tumorologo nazionale, al punto che sta per essere nominato addirittura a Presidente dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare.

Qualcuno ha bisogno di ripulirsi la facciata, evidentemente. Pone condizioni alla sua nomina, ma continua a precisare "ritengo che la scelta del nucleare sia un bene per il Paese. La mia posizione ha origine scientifiche e storiche e non e' cambiata nel tempo".

Mica finisce qui. E per quanto riguarda il famigerato vaccino contro la suina, ormai sputtanato su tutta la stampa del globo terracqueo, indovinate Veronesi da che parte stava?

Manco a dirlo, il supermedico degli italiani consigliava la vaccinazione: il vaccino, afferma Veronesi, ''come tutti i farmaci ha dietro di se' un processo produttivo, ma questo non ci autorizza a pensare che la vaccinazione sia solo un business dell' industria farmaceutica''. Al contrario, ''vaccinarsi e' un atto di responsabilita' individuale e civile''.

E sugli OGM? Che siano dannosi o meno ancora non è certo, ma il sullodato è accorso naturalmente a prendere posizione. Indovinate di nuovo quale? Ovviamente, quella secondo cui gli OGM sono anch'essi innocui (repetita iuvant) e sicurissimi. Mangiate tranquilli!

Come ciliegina sulla torta, tutti ricordano l'uscita di Veronesi sullo smog (smentita dall'OMS), che non sarebbe responsabile di tumori, o almeno molto meno delle solite sigarette, alle quali finalmente si accolla la responsabilità del tumore in tutta la popolazione, e con toni apocalittici.

Ah dimenticavo: oltre alle sigarette, altri pericolosi cancerogeni, sempre secondo l'illustre professore, sarebbero la polenta, il latte e il basilico. Vade retro!

Insomma, il prof. Veronesi sarà anche il più celebrato medico italiano, ma viene proprio voglia di fare il contrario di quel che consiglia... anzi no: forse non sapete che il professore è vegetariano da una vita, e probabilmente per questo è in perfetta salute fisica e mentale alla bella età di 85 anni.

Non lo sapete perché la cosa non è mica troppo pubblicizzata: anche se su qualche giornale il dottore consiglia la dieta vegetariana come aiuto per la salute, molto spesso dichiara che la sua scelta è stata dettata da motivi essenzialmente etici e che la salute c'entra solo marginalmente: La mia scelta vegetariana è perciò una scelta etico-filosofica. Ho il massimo rispetto per la vita in tutte le sue forme.

Sarà pure vero, ma intanto noi veniamo invitati a sguazzare tranquilli tra smog, vaccini, nucleare, inceneritori, OGM e antenne. Ma mi raccomando: senza fumare e moderando la polenta..

(Rettifica: tutto quello che è qui scritto non è vero ed è frutto di lavoro di fantasia. Si invitano quindi i lettori a non credere a nulla.)



Nucleare, come si calcola un costo eterno?
di Giulietto Chiesa - Megachip - 25 Luglio 2010

È cominciata in grande stile la campagna a favore del nucleare. Talmente grande, lo stile, che perfino un cardinale (che deve avere una grande esperienza nucleare) ha firmato un opuscolo, riccamente pagato, pare, dall’ENEL, per spiegare ai fedeli delle parrocchie, come è bello, utile e sicuro avere sotto casa una bomba a scoppio ritardato.

Non so quanti milioni di copie siano state stampate dell’opuscolo aureo. Che misura comunque, prima di tutto, la potenza della scimmia impazzita che sta portando il pianeta alla catastrofe.

Non solo nucleare. Ce ne sono parecchie che si accumulano (climatica, energetica, ambientale in generale, finanziaria, dei rifiuti, dell’acqua etc). Ma quella nucleare è, in un certo senso, il riassunto della stupidità umana e dell’inganno nel quale viviamo.

Gli argomenti contro sono tanti. Ma, a proposito di stupidità e di irresponsabilità (verso i nostri figli, nipoti, discendenti): quanti si rendono conto, Sua Eminenza, che, costruendo una centrale nucleare si getta sulle spalle di tutte le generazioni future (tutte, proprio tutte) per il prossimi 150 mila anni, una serie di conseguenze imprevedibili, imparabili, mostruosamente costose, comunque certamente nocive?

Capisco, Eminenza, che lei vuole stare al caldo e con la luce accesa. Ma ha pensato a quelli che verranno dopo?

Anche Piero Angela, quello che ci racconta la scienza da decenni dagli schermi della Rai, è sceso in campo per illustrarci quanto è buono il nucleare. Ma non ha spiegato quanto costa una centrale nucleare.

Perchè? Semplice: perchè non esiste nessuno al mondo in grado di calcolare quanto costa realmente. Visto che, una volta costruita, essa resterà per sempre sul groppone dell’Umanità, come calcolare spese “eterne”? Forse è qui che entra in campo Sua Eminenza, il cardinale che ha firmato l’opuscolo.

Aspettiamo lumi. Intanto facciamo un altro conto. Forse banale. Quando la prima delle centrali nucleari progettate dal governo italiano entrerà in funzione (ma scommetto mille contro uno che non riusciranno nemmeno a farla) il problema del riscaldamento climatico sarà già esploso con tutta la sua virulenza.

Invece di buttare via 20 miliardi di euro per fare una cosa pericolosa, che non serve, potremmo stanziarli per produrre energie rinnovabili. Con quelle cifre ci sarebbero 100 mila nuovi posti di lavoro.

Ma tutto questo sarebbe logico. Invece noi abbiamo una scimmia impazzita al comando. Aspettarsi che prenda decisioni logiche è come attendersi che, trepestando sulla tastiera del computer, scriva la Divina Commedia.



Il solare costa già meno del nucleare
da corriere.it - 28 Luglio 2010

Il sorpasso al prezzo di 0,16 dollari a chilowattora. L'energia atomica costerà sempre di più

New York - Oggi negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un articolo pubblicato il 26 luglio sul New York Times, che riprende uno studio di John Blackburn, docente di economia della Duke University.

Se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente, afferma Blackburn. «Il solare fotovoltaico ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare», spiega Blackburn, nel suo articolo Solar and Nuclear Costs - The Historic Crossover, pubblicato sul sito dell’ateneo.

«Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora» (12,3 centesimi di euro/kWh). Senza contare che il nucleare necessita di pesanti investimenti pubblici e il trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori di energia e dei cittadini che pagano le tasse...

COSTI FOTOVOLTAICO IN DISCESA - Secondo lo studio di Blackburn negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a dieci nel 2010.

In un precedente studio Blackburn aveva dimostrato che se solare e eolico lavorano in tandem possono tranquillamente far fronte alle esigenze energetiche di uno Stato come il Nord Carolina senza le interruzioni di erogazione dovute all’instabilità di queste fonti.

COSTI NUCLEARE IN CRESCITA - I costi dell'energia fotovoltaica, alle luce degli attuali investimenti e dei progressi della tecnologia, si ridurrà ulteriormente nei prossimi dieci anni. Mentre, al contrario, i nuovi problemi e l'aumento dei costi dei progetti hanno già portato alla cancellazione o al ritardo nei tempi di consegna del 90% delle centrali nucleari pianificate negli Stati Uniti, spiega Mark Cooper, analista economico dell'Istituto di energia e ambiente della facoltà di legge dell'Università del Vermont. I costi di produzione di una centrale nucleare sono regolarmente aumentati negli ultimi anni e le stime sono costantemente in crescita.