Mezzo mondo spera nell'«Asmq»
Di Emanuele Giordana
Dietro la battaglia per i farmaci essenziali e la lotta alle pandemie di solito di battaglia ce n'è anche un'altra. Quella contro le multinazionali farmaceutiche e, per dirla tutta, contro chi fa profitti sulla salute, anzi le malattie altrui. Così che la novità rappresentata da un nuovo trattamento contro la malaria (che in soldoni è la razionalizzazione di cure già esistenti) ha un doppio valore perché il nuovo preparato - già registrato e disponibile in Brasile - è il prodotto di una collaborazione pubblica «globale», dove in questo caso la globalizzazione è davvero un elemento...salutare.
Questa partnership innovativa nasce dal rapporto tra l'azienda farmaceutica pubblica brasiliana, Farmanguinhos/Fiocruz, e l'organizzazione no-profit per la ricerca e lo sviluppo di farmaci, Drugs for Neglected Diseases initiative (Dndi). Che ieri hanno lanciato Asmq, nuova dose combinata di artesunato e meflochina, principi attivi antimalarici già noti da tempo alla comunità scientifica, ma che adesso arrivano ai pazienti in un un solo preparato: un'unica pastiglia blu che semplifica il trattamento per adulti e bambini, garantendo la riduzione del numero di pillole e un'assunzione nelle corrette proporzioni.
Questo genere di terapie combinate sono considerate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità i trattamenti migliori per curare casi non complicati della diffusissima malaria da Plasmodium falciparum e rappresentano un elemento essenziale della strategia globale di controllo della malattia. La combinazione delle due sostanze deriva dalla razionalizzazione di terapie a base di artemisinina (principio attivo estratto dalla pianta officinale Artemia Annua) che dal 2001 sono raccomandate dall'Oms come trattamento di prima linea. Ma il successo vero sta anche nel metodo che fa dell'Amsq il primo nuovo farmaco contro le «malattie dimenticate» ad essere sviluppato e registrato in Brasile mentre costituisce la seconda combinazione antimalarica resa disponibile grazie all'attività di ricerca dei partner coinvolti nel consorzio del progetto Fact (Fixed-Dose Act), guidato da Dndi, e in cui figurano università e centri studi europei, asiatici e africani in coerenza con una strategia di collaborazione fondata sui tratti di forza dei vari partner, compresi quelli dei paesi in via di sviluppo.
Realizzata da un'azienda farmaceutica pubblica, la medicina diventa così un «bene pubblico», disponibile a prezzo di costo nel settore pubblico dei paesi endemici (2 dollari e mezzo circa). Dicono al Progetto Fact, che il nuovo trattamento sarà presto disponibile per bambini e adulti in tutti i paesi dell'America Latina e dell'Asia sudorientale nel corso del 2008 e del 2009. Con la collaborazione del progetto infatti, il trasferimento della tecnologia è già stato concordato tra la casa brasiliana e l'azienda farmaceutica generica indiana Cipla, così da garantire ai pazienti asiatici un produttore locale. In una parola, fate da voi: non ci sono brevetti capestro da rispettare, leggi da aggirare, sentenze del Wto da ossequiare.
La malaria è la maggiore causa di malattia e di mortalità nel mondo e si stima rallenti la crescita economica dell'1,3% ogni anno nei paesi endemici. È presente in oltre cento nazioni e minaccia la metà della popolazione mondiale: ogni anno si registrano infatti dai 300 ai 500 milioni di casi di malaria nel mondo, con oltre 1 milione di morti. Il 99% dei casi di malaria in Brasile sono localizzati nel bacino amazzonico, dove le autorità del programma di controllo nazionale hanno condotto lo studio di intervento con Asmq.
Lettera 22