Quella zona non è nuova a fatti del genere, già in passato sono stati sequestrati per molti giorni diversi mercantili e navi di proprietà del PAM (Programma Alimentare Mondiale dell’ONU) con l’obiettivo di ottenere un riscatto in denaro o in natura, cioè il carico stesso.
Ma questa volta fa specie l’arrembaggio e il sequestro di uno yacht lussuoso, lungo 88 metri, attrezzato di 32 cabine per 64 passeggeri, di diversi salotti, di due ristoranti, di terrazze lounge e di un deck solarium di 400 metri quadri.
A bordo non c’erano passeggeri ma solo 40 membri circa di equipaggio, in maggioranza francesi e ucraini. Il governo francese ha risposto con la decisione di applicare un piano contro la pirateria in mare che prevede la mobilitazione di tutti i mezzi disponibili nella zona interessata. E infatti mezzi militari francesi e della Task force 150 (una forza marittima sotto comando Usa) sono presenti nell'area per monitorare l’evolversi della situazione.
Spero proprio che i pirati, insieme ai membri dell’equipaggio, si stiano divertendo alla grande con tutto quel lusso a disposizione pasteggiando con pesce appena pescato e champagne a volontà; e che una volta svuotata la cambusa, decidano di abbandonare la nave al suo destino dopo aver contrattato la fuga con il governo francese.
E se così fosse, con annesso lieto fine, questo episodio sarebbe veramente un ottimo materiale per un film.
Massima solidarietà ai pirati e ai membri dell’equipaggio.
Massima solidarietà ai pirati e ai membri dell’equipaggio.