domenica 31 agosto 2008

Lo “statista” dalle mani bucate

Era facilmente prevedibile che l’ennesimo governo Berlusconi avrebbe rinvigorito ancor piu’ la sua notoria fama di governo dalle mani e tasche bucate, di esecutivo che spende senza alcun raziocinio le poche risorse disponibili nelle semivuote casse dello Stato.

Ma d’altronde e’ giusto cosi’. Gli italiani che hanno votato ancora una volta per lui dovranno prima o poi rendersi conto - sempre che ci riescano, ne dubito fortemente infatti – che il Paese sta per raggiungere il fondo e che con questo governo la velocita’ di caduta e’ destinata ad aumentare ogni giorno di piu’.

E una volta toccato il fondo, tutti costoro saranno poi ben lieti di cominciare a scavare…

Salame? No, farabutto
di Maurizio Blondet – Effedieffe – 31 Agosto 2008

Italiani che non riuscite a fare la spesa nemmeno dal discount, contenti? Berlusconi ha regalato 5 miliardi di dollari a Gheddafi, uno che governa un Paese ricchissimo, ma ha messo il suo popolo in miseria, perchè i miliardi di dollari petroliferi se li accaparra lui solo, con la sua cricca. Con la vaga promessa che fermerà le barche di immigrati. Al prossimo arrivo a Lampedusa, vedremo se glieli chiederà indietro, i dollari nostri. Non credo.

Chi ha votato Berlusconi, spesso, ha fatto il seguente ragionamento: è già ultra-ricco, non ruberà come gli altri. Magari non ruba, chissà. Ma, in piena sindrome da euforia bipolare, lo scopatore di ministre, aiutato dalla chimica, spende e spande: i soldi nostri, dei contribuenti. Miliardi di dollari al libico.

Stipendi pagati per sette anni ai fancazzisti più fancazzisti, i settemila di Alitalia. Abbiamo superato anche il problema dell’eccesso di auto-blù. Ora, in eccesso ci sono gli aerei blu. Berlusconi s’è comprato (coi soldi vostri) un Airbus 319 con arredamento VIP (tre jumbo non bastavano), oltre a 29 Piaggio P180 (la Ferrari dei cieli) per scarrozzare ministri e generali, scopatrici, veline e p… di Stato, che si aggiungono ai tre Falcon 900 appena comprati. Ogni Piaggio nuovo ci costa 8 milioni di euro.

Per i nostri soldati feriti in Afghanistan, non ce n’era uno a disposzione, hanno dovuto chiedere un passaggio alla Luftwaffe; ma per lorsignori, sono sempre a disposzione, col pieno di kerosene e il catering all’aragosta già pronto. Frattini ci va in vacanza alle Maldive. E fa quasi diventare un modello di oculatezza Fini il kippà che usa una motovedetta dei Vigili del Fuoco per fare il sub, con la sua nuova donna platinata, nel vietatissimo parco marino di Giannutri.

Questa è una Casta peggiore di quell’altra. Più volgare, più cinica, più sprecona, plutocratica e arrogante. Almeno, quella di prima non fatta votare con la promessa di risanare, tagliare, non mettere le mani delle tasche degli italiani.

La «soluzione» Alitalia è un disastro: alla fine dei giochi se la prenderà Air France («è di nuovo interessata», strillano i giornali-servi, in solluchero), ma senza accollarsi i debiti di mezzo secolo di fancazzisti, come aveva accettato prima. I debiti li pagheremo noi, Berlusconi non bada a spese (nostre).

Ma a Berlusconi, è servita a fare piaceri: così si è conquistato l’amicizia di Passera, di Amato, dei cosiddetti imprenditori che non lo ammettevano nei loro salotti buoni. Ha fuso il catorcio Alitalia con Air One, salvandone il proprietario che non sapeva come liberarsene: un amico in più.

Un altro amico nuovo è Ligresti: con l’entrata nella cordata, s’è aggiudicato il Forlanini.
Quell’aeroporto, l’unico utile a Milano, verrà abolito: uno spazio immenso da edificare, tutta grazia per l’immobiliarista, infaticabile investitore dei soldi che arrivano dai compaesani di Paternò. Gli altezzosi banchieri di sinistra, i Benetton, i Montezemolo, gli Stronzetti e i Provera del capitalismo progressista italiota (la nostra borghesia compradora) guardano al Farabutto con nuovi sentimenti: se li è comprati, coi soldi nostri. Sono amici, anzi amiconi.

Sull’enorme defecazione chiamata Alitalia, a mo’ di ciliegina, ha messo come capo il noto Colaninno, il devastatore di Telecom, il capitano coraggioso di D’Alema.

Ormai non c’è più destra o sinistra, nemmeno per finta; c’è la sola ed unica Casta dei ladri di Stato, dei volatori su aerei-blu, dei Gheddafi mediterranei amiconi dei Gheddafi nostrani.

Aspettiamo anche il «federalismo» del Gheddafi padano: saranno altri spargimenti di miliardi nostri, sprecati nel più immondo pasticcio che possa inventare l’inciviltà giuridica italiana. L’immane debito nostrano salirà, e noi dovremo pagarlo: nuove tasse, nuovi aerei blu, nuovi soldi gettati qua e là, nuovi Colaninno.

Votare per gli altri? Inutile, sono già la stessa pappa-e-ciccia. Saranno sempre più tasse per noi, e sempre più Piaggio 180 VIP per lorsignori, chiunque siano. Stiamo diventando esattamente come i libici, con le pezze al culo benchè abitanti su un Paese ricco, perchè devono mantenere il loro Gheddafi. E lo mantengono da tren’anni, senza riuscire a liberarsene.

Chi ci libererà da questi farabutti, se non noi? Occorre un piazzale Loreto.