domenica 18 gennaio 2009

El Salvador: una ventata di sinistra?

Il 15 prossimo Marzo si votera' in El Salvador per eleggere il nuovo Presidente. Dopo vent'anni di potere esercitato dal partito di estrema destra Arena (Alianza Republicana Nacionalista), i sondaggi danno in largo vantaggio il FMLN (Frente di Liberacion Nacional Farabundo Marti') degli ex guerriglieri.

Ma nel frattempo domani si svolgera' un'importante tornata elettorale amministrativa e per eleggere i membri del Parlamento.

E' giunto il momento anche per il Salvador di aggiungersi alla lista dei Paesi dell'America Latina governati da un governo di sinistra.

Finalmente.


El Salvador, prove tecniche di cambiamento
di Milena Nebbia - Peacereporter - 15 Gennaio 2009

In vista delle prossime elezioni presidenziali del 15 marzo la popolazione è chiamata a eleggere sindaci e membri dell'Assemblea Legisaltiva

Il 18 gennaio i salvadoreñi andranno al voto per eleggere 262 sindaci, consigli comunali e 84 membri dell'assemblea legislativa. Si tratterà di un primo importante test in attesa delle elezioni presidenziali del prossimo 15 marzo.

Dopo più di 15 anni dalla fine della guerra civile in Salvador, un rappresentante del Fronte di Liberazione Nazionale Frabundo Martì (Fmln), Mauricio Funes, sembra avere la possibilità di arrivare alla guida del governo nazionale che è stato saldamente nelle mani del partito di estrema destra Arena (Alianza Republicana Nacionalista) per un ventennio. Arena è lacerato da dissidi interni tra varie correnti che aspirano al mantenimento del potere, tra cui la mai decaduta casta militare, la vecchia oligarchia dei terratenientes e le nuove lobbies economico-finanziarie legate alla new economy.

Sull'altro versante, il Fmln sembra godere di maggiore coesione: Mauricio Funes, un ex commentatore televisivo con una visione "moderata e progressista", è molto popolare grazie alle sue inchieste giornalistiche di denuncia. Da mesi i sondaggi danno per favorito Funes, con un vantaggio di circa 15 punti. Le interviste condotte su un campione di 1.500 persone dall'Institute for Public Opinion at the Jesuit University, una delle agenzie di sondaggi più indipendenti e imparziali del paese, confermano il vantaggio del Fmln. Davanti alla domanda sulle intenzioni di voto, il risultato è stato che il Fmln avrebbe il 34,6 percento delle preferenze relativamente ai sindaci rispetto al 27,1 di Arena.

I risultati dei sondaggi pubblicati dai maggiori quotidiani di El Salvador, El Diario de Hoy e Prensa Grafica, controllati dal partito al governo, cercano di legittimare la linea editoriale del giornale che tradizionalmente è a favore della destra. Nell'editoriale di lunedì, un noto opinionista ha affermato, in risposta allo slogan di Mauricio Funes, "Nace la esperanza, viene el cambio", che forse si tratta di un cambio soltanto apparente poiché Funes appare il candidato di un partito che non ha mutato la sua leadership in più di 20 anni, a parte il cambio forzato per la morte di Shafik Handal.

Arena è sempre più vista come una forza politica che sta svendendo il paese agli Stati Uniti, cui è legata mani e piedi, invece di interessarsi dei problemi reali dei suoi cittadini. Da alcuni anni, per effetto degli accordi del libero commercio (o Tlc), le grandi corporation Usa sfruttano l'occasione per realizzare enormi profitti - soprattutto nei settori delle telecomunicazioni e dell'energia- dopo aver acquistato le decotte aziende pubbliche a costi stracciati ed averle convertite in macchine per fare soldi. La progressiva privatizzazione dei servizi come la scuola, la fornitura d'acqua e di energia elettrica, ha portato ad un progressivo aumento delle utenze.

Inoltre proprio a causa della progressiva ristrutturazione e privatizzazione delle aziende pubbliche, ci sono stati licenziamenti in massa. La disoccupazione, incubo di molti giovani, va aumentando sia nella capitale che nelle zone rurali. Attualmente la maggior parte della forza lavoro occupa un posto soltanto nel settore del cosiddetto "lavoro informale" caratterizzato da un'alta "flessibilità", bassi salari, assenza di copertura sanitaria e di garanzie sindacali anche minime.

Si sta allargando così ulteriormente la forbice tra ricchi e poveri: il 20% della popolazione si accaparra il 60 percento degli investimenti del paese, lasciando soltanto le briciole alle forze sociali più disagiate.

Per il Fmln l'occasione è propizia, specie perché nel suo programma di governo ha affermato di voler portare avanti un "dialogo social abierto" che quindi potrebbe intercettare il malcontento della gente.

Sarà dunque l'anno del cambio? E, se sarà in grado di proporsi come forza di governo, il Fmln riuscirà ad ostacolare il consolidamento di un sistema economico voluto e imposto dalle multinazionali, che sta lentamente riducendo in miseria la stragrande maggioranza dei salvadoreñi?