venerdì 13 giugno 2008

L’Irlanda dice NO al Trattato di Lisbona

Il fronte del NO nel referendum sulla ratifica del Trattato di Lisbona ha vinto.
La cosiddetta Costituzione UE è stata bocciata.
Già dalla mattinata le prime indiscrezioni davano in vantaggio i NO e infatti si erano già avute conseguenze sull'economia, con l'euro che ha toccato nei confronti del dollaro USA il minimo mensile a 1,5307.

Anche nel 2001 gli elettori irlandesi respinsero con un referendum il trattato di Nizza, approvandolo poi in una nuova consultazione l'anno successivo.
Ma ora questa vittoria del NO creerà grossi problemi all'interno dell'Unione Europea, dove il trattato è già stato ratificato dai parlamenti di 18 paesi.

Fin da prima dell’inizio dello scrutinio il primo ministro francese Fillon aveva dichiarato "Se l'Irlanda boccia il Trattato di Lisbona, il testo e' morto". E Gianfranco Fini aveva aggiunto "Se davvero l'Irlanda dovesse bocciare il Trattato di Lisbona, ci troveremmo in una situazione di crisi delle istituzioni europee senza precedenti".

Con la vittoria del NO il documento di Lisbona non può entrare in vigore, ma non è comunque escluso che l'UE decida di applicare comunque il patto di Lisbona, anche se non è chiaro come l'Irlanda potrebbe rapportarsi con gli altri stati membri.
Insomma, si prevede un bel caos nei palazzi UE.

Felicissimo invece per la vittoria del NO è Calderoli, che già prima della conferma del risultato aveva dichiarato "Un grazie agli irlandesi per il loro voto. Tutte le volte in cui i popoli sono stati chiamati a votare hanno bocciato clamorosamente un modello di Europa che viene vista lontana dai popoli stessi, dimostrando di avere maggiore saggezza rispetto a governi e parlamenti. La vittoria del "no" sarebbe in linea con la posizione tenuta da sempre dalla Lega Nord, ovvero che la sovranità appartiene ai popoli e che, come sostenuto anche dal presidente emerito Cossiga e dal professor Guarino, l'approvazione di questo trattato da parte del solo Parlamento avrebbe rappresentato un atto incostituzionale per gli articoli 1 e 11 della Costituzione, perché avrebbe affidato i nostri destini nelle mani dei burocrati e non degli eletti dal popolo".

Per una volta mi trovo ad essere pienamente d’accordo con Calderoli.


Quel giorno in cui l'Irlanda ci salvò
di Pierluigi Paoletti - Centro fondi – 12 Giugno 2008

Mentre i nostri dibattiti televisivi sono pieni di immondizia (ridere prego), si o no alle intercettazioni, delle gesta della nostra nazionale di calcio, oggi 12 giugno 2008 nel silenzio mediatico più assordante, in Irlanda si sta decidendo il nostro futuro. La verde e magica Irlanda è l’unico paese, dei 27 che compongono l’Unione Europea, a ratificare o respingere il trattato di Lisbona tramite un referendum popolare. La cosa è determinante perché, mentre la ratifica parlamentare è scontata, avendo comprato tutti i governanti in gioco, il NO dell’Irlanda impedirebbe l’unanimità e quindi la ratifica del trattato.

Molti non sapranno nemmeno che cosa è il trattato di Lisbona, ma vi basti sapere che è la cosa più importante da quando nel giugno 1946 l’Italia decise se essere repubblica o monarchia. Il trattato di Lisbona è la riedizione della vecchia costituzione europea naufragata con il NO espresso da Olanda e Francia nel 2005. Il trattato di Lisbona sarebbe la ratifica del passaggio dalla dittatura velata e mascherata da democrazia nella quale siamo immersi, alla dittatura vera e propria.

Chi ci legge sa che noi siamo a favore dell’unione tra i popoli, ma sa anche che siamo contrari ad un’unione fondata dagli interessi finanziari, che sfrutta gli squilibri dei vari paesi per far guadagnare pochissimi a danno di tutti gli altri. Questa unione non ha niente di umano, ancor meno di democratico.
Vi ricordate forse di aver votato per adottare il trattato di Maastricht?
Vi ricordate forse di aver votato per l’entrata dell’Italia nella Unione Europea?
Vi ricordate forse di aver votato per l’adozione dell’euro?
Ovviamente no perché tutto è avvenuto nelle stanze del potere che ha escluso ogni partecipazione popolare a quello che si è rivelato un vero e proprio “colpo di stato” silenzioso, addirittura modificando sostanzialmente anche la Costituzione e assoggettandola ai poteri finanziari europei.

Con il trattato di Lisbona i parlamenti nazionali sarebbero completamente svuotati di ogni potere di deliberare su questioni economiche, di polizia, di sicurezza, di difesa, delegando tutto alla decisione della commissione europea le cui modalità di elezione sono tutto fuorché democratiche essendo il presidente, vero padre padrone, eletto dai governi e solo ratificato dal parlamento.

Senza contare che il trattato in questione reintroduce la pena di morte in caso di sommosse e rivolte e quindi anche il dissenso potrebbe essere represso con mezzi drastici e non solo con le cariche della polizia come a Chiaiano, senza contare che in uno stato federale come quello dopo il trattato i “ribelli” potranno essere inviati magari in un carcere in Georgia a riflettere sulle loro malefatte.

Di 27 paesi solo l’Irlanda ha deciso di sottoporre al giudizio popolare la ratifica del trattato di Lisbona, 16 paesi lo hanno già ratificato all’interno dei loro parlamenti ed è strano come Olanda e Francia che avevano espresso il loro netto rifiuto alla costituzione europea siano stati fra i primi a ratificare il trattato nel silenzio più completo, e gli altri paesi tra cui l’Italia lo faranno a breve in estate.
Perché tutti tacciono e nei mass media non si è dato risalto alcuno a questo trattato? Quanti di voi conoscevano il trattato di Lisbona, quanti di voi si sono fatti un’idea su che cosa voglia dire ratificare un trattato del genere? Che cosa comporti per il nostro paese?

Le risposte purtroppo sono sempre le stesse e saranno palesi, come il trattato di Maastricht, solo dopo, ma allora sarà troppo tardi. Non ci è concesso fare molto, non ci viene chiesto il nostro parere e quindi oggi non ci resta che confidare nel buon senso dei cittadini irlandesi che oggi non decideranno solo del loro, ma anche del futuro di tutti noi.

CHE SAN PATRIZIO ILLUMINI GLI IRLANDESI!