giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale...

Racconti di Natale
stostretto.blogspot.com - 19 Dicembre 2008

Quando non ho fretta amo fare la spesa al supermercato. Girare tra gli scaffali in cerca di prodotti in offerta o cose mai provate. Mi piace guardare i prezzi e le novità gastronomiche. Un buon spunto per un’analista.

L’altro pomeriggio mi aggiravo quindi con il mio carrellino nel mio solito supermercato, stranamente non troppo affollato. Fuori pioveva a dirotto e soprattutto non c’era nulla che mi premesse fare fuori da lì. All’entrata notai due anziani, marito e moglie che discutevano sull’opportunità di prendere il carrello e non i cestini. Con calma e pazienza, lei valutava la capienza dei recipienti verdi in plastica. No è meglio il carrello.
Avevo notato una sorta di leggerezza in quei dialoghi. Frasi “minime” ma come farcite di felicità nuova. Avevano vestiti modesti e facce da nonni. Lui aveva un giaccone cremisi e pantaloni pesanti marroni. Lei un cappotto di lana grigio scuro e una gonna nera. Sembravano due bambini dentro un negozio di dolciumi. Mi stupiva e mi rallegrava allo stesso tempo osservare quell’alone di serenità in due anziani coniugi, segnati dalle vicende che segnano tutti nella vita, con l’evidente ristrettezza economica che traspariva dai loro abiti e dalle rughe dei loro volti. Li intravedevo di tanto in tanto nei corridoi e provavo una infinita tenerezza. Vicini l'uno all'altra si aggiravano come persi in mezzo a quella festa di cose da comprare.
Ero nel reparto dei dolciumi. Insieme a quello dei vini è il mio preferito. Biscottini e cioccolatini di ogni forma e gusto. La festa del cacao, in ogni sua forma e stato. Eccoli di nuovo. Il carrello conteneva un panettone farcito, un pandoro, delle bacchette di torrone, una bottiglia di spumante asti, due bottiglie di cocacola, due di aranciata e dei succhi di frutta. La spesa di natale pensavo.
Mi passarono accanto e si fermarono per prendere dallo scaffale una confezione di torroncini assortiti. Lui chiese: a quanto siamo? Lei rispose: quasi 40 euro. Sorrisi e mi allontanai verso la bottiglieria.Non sono un bevitore di vino però mi piace possedere qualche bottiglia di marca. Preferisco i vini siciliani e mi fermo a cercare qualche etichetta che non conosco. L’ultimo reparto che visito è quello dei surgelati. Dalle figure riportate sulle confezioni si possono vedere pietanze prelibate e molto elaborate che a leggere l’etichetta sono realizzabili con il solo inserimento del prodotto in un microonde. A volte mi sono fatto fregare dalle splendide illustrazioni. Guardo l’orologio e mi accorgo che la mia tranquilla spesa anti-stress deve concludersi. Dentro il carrellino una bottiglia di vino Calatrasi, una bustina di risotto liofilizzato ai frutti di mare e poco altro.
Mi avvio alle casse.
Poca fila. Rivedo i due anziani clienti e mi accodo al loro carrello. Ora ci sono dentro due confezioni colorate contenenti due bambole tipo barby e una macchinina della polizia. I regali per i nipotini. Tre pacchettini di cioccolatini misti kinder e un paio di pantofole di velluto per uomo.
I due continuavano a scambiarsi rapide frasi quasi sottovoce. Sorridevano spesso. Arriva il loro turno alla cassa. Il bip dello scanner contava e sommava gli importi degli articoli. Mi accorsi anche di un latte detergente Nivea da 3,90. La cassiera gentile e sorridente chiese se volevano comprare un biglietto telethon da due euro. La signora sorrise e con degli occhi azzurro chiaro che non avevo notato prima annuì. Centotrenta e ventisette.
La signora chiede al marito qualcosa. Lui le porge la Social Card e quindici euro. La cassiera la passa nel pos. Non passa. Riprova. Niente. Signora c’è qualche problema con la carta, credo non ci siano soldi dentro. Loro sorridono entrambi un po’ perplessi ora. Noi non l’abbiamo mai usata.
Dal microfono viene chiamato un responsabile. Mi spiace le stiamo bloccando la cassa dice sottovoce l’anziana cliente. Arriva un signore dai modi sbrigativi e decisi, prende la carta, la passa nel lettorino e dice: “questa carta non ha credito perché ancora deve essere caricata, capita.”
Parlando senza alcuna espressione spiega che alcune carte arrivano senza credito e che verranno caricate nei prossimi giorni. Non si può fare altro che pagare in contanti. “Ma noi non abbiamo questi soldi.”
Quella frase sembrava pronunciata da una bambina a cui chiedono un milione di euro. Con stupore e rassegnazione. Era la spesa di natale. C’erano i giochi dei nipotini e le pantofole nuove. C’era la crema da passare la sera prima di dormire ed i dolcetti da offrire per le feste. L’uomo con la sua raggelante inespressività dice alla cassiera di stornare l’operazione.
I due clienti imbarazzati riposano la carta nel borsellino e salutando mestamente vanno verso l’uscita. Signorina ci scusi ancora e tanti auguri. Auguri anche a voi.
Usciti per come sono entrati. Lei con la borsa nera e lui con l’ombrello. I capelli bianchi e le rughe sul volto. Un cappotto grigio ed un giaccone cremisi si allontanano sotto la pioggia.
Signore prego... Guardo la cassiera. Poso il cestino sul pavimento. No grazie devo andare.