lunedì 1 dicembre 2008

Dopo Mumbai sale la tensione tra India e Pakistan


Sta salendo vertiginosamente la tensione tra India e Pakistan in seguito agli attentati di Mumbai che, secondo New Delhi, ha visto coinvolte persone provenienti dal Pakistan.

L'India infatti sta valutando l'ipotesi di sospendere il processo di pace avviato nel 2004 con il Pakistan.


Nel frattempo un alto esponente dell'esercito pakistano ha minacciato un possibile spostamento delle truppe dal confine con l'Afghanistan a quello indiano se New Delhi continuerà a “incolpare il Pakistan” per gli attacchi a Mumbai e a rafforzare la presenza militare al confine pakistano.

Un comunicato del ministero degli Esteri pakistano rende noto che il governo sta avendo contatti con Paesi amici per spiegare la posizione pakistana. “Il Pakistan è stato uno dei primi Paesi che ha condannato con forza gli attacchi e ha offerto assistenza. Il Pakistan è tra le vittime del terrorismo”, si legge nel comunicato.


Ma la minaccia da parte del governo pakistano di una diminuzione dei controlli sui talebani e combattenti vari che trovano rifugio nella zone tribali pashtun al confine Pakistan-Afghanistan, starebbero spingendo gli Stati Uniti a cercare di dissuadere l'India da un'eventuale risposta militare al Pakistan.


Infatti sia dall'amministrazione Bush che dalla squadra di Obama sono arrivati appelli alla moderazione al premier indiano Singh, pressato da chi vorrebbe un'azione militare in Kashmir contro i campi di addestramento di Lashkar-e-Toiba, considerato dall’India responsabile degli attacchi a Mumbai, ma che si trovano nel territorio controllato dal Pakistan.


Qui di seguito si cerca di riflettere su chi abbia compiuto veramente quegli attacchi a Mumbai.



Mumbai, il Pakistan nel mirino

di Enrico Piovesana – Peacereporter – 28 Novembre 2008


Per rilanciare la guerra Usa al terrorismo?


I servizi segreti indiani non hanno più dubbi: gli attacchi di Mumbai sono opera del Lashkar-e-Toiba, gruppo jihadista pachistano legato ad Al Qaeda e ai servizi di Islamabad (Isi). E il loro obiettivo erano gli stranieri di nazionalità statunitense e britannica.
Questa lettura, rilanciata dai media indiani e occidentali con continui riferimenti all'11 settembre e alla guerra internazionale al terrorismo, sarebbe frutto delle dichiarazioni di tre terroristi catturati ieri a Mumbai. Questi, tutti pachistani, avrebbero confessato di essere feddayn del Lashkar-e-Toiba.


Una versione poco convincente. I dati di fatto, però, finora sono tutti contrastanti con questa versione.
La dichiarazione pubblica del Lashkar-e-Toiba, che ha seccamente smentito ogni coinvolgimento.
La rivendicazione da parte dei Mujaheddin Indiani (o del Deccan), subito scartata come falsa dai servizi segreti indiani, nonostante lo stesso gruppo a settembre avesse annunciato un attacco a Mumbai.
Poi la dinamica dell'attacco, assolutamente estranea alle tattiche di Al Qaeda e affini basate su kamikaze e tritolo, non su prese di ostaggi da parte di commando armati di fucili e bombe a mano.
Non ultimo il fatto che delle oltre centocinquanta vittime di questo attacco, solo una è britannica e cinque statunitensi, il che non dimostra un particolare accanimento contro gli anglo-americani.


Ma molto utile alla nuova strategia Usa. Perché allora questa ostinazione nel presentare all'opinione pubblica mondiale la tragedia di Mumbai come 'l'11 settembre indiano' rilanciando la minaccia di Al Qaeda e associandola al Pakistan?
Perché questo non accadde l'11 luglio 2006, quando oltre duecento persone morirono negli attentati contro le stazioni della metropolitana di Mumbai?
Forse perché a quell'epoca la Guerra globale al terrorismo degli Stati Uniti era ancora concentrata sull'Iraq, mentre adesso il mirino si sta spostando sul Pakistan? Gli Usa stanno bombardando il Pakistan già da tre mesi: un'escalation dell'intervento, tutt'altro che improbabile, avrebbe bisogno di un ampio consenso internazionale.
"L'attacco a Mumbai "è una nuova terrificante pietra miliare della jihad globale", ha dichiarato al Washington Post l'ex agente della Cia Bruce Reidel, oggi consigliere di Obama per il Pakistan.
Il mantra ipnotico recitato ai telegionali e sui giornali è già iniziato: "Al Qaeda", "Pakistan", "11 Settembre", "Pakistan", "Osama Bin Laden", "Pakistan", "Guerra al terrorismo", "Pakistan"....




Chi c’e’ dietro gli attachi di Mumbai?

di Enrico Piovesana – Peacereporter – 27 Novembre 2008


Chi sono i terroristi che hanno attaccato Mumbai?


La pista pachistana. I servizi segreti di Nuova Delhi puntano il dito contro il Lashkar-e-Toiba (Esercito dei Puri), il principale gruppo armato indipendentista kashmiro, sostenuti dai servizi segreti pachistani e legati ad Al Qaeda e al Movimento della Jihad Islamica (Huji).
L'attacco, secondo loro, sarebbe diretto contro la ripresa dei negoziati tra India e Pakistan per una soluzione del conflitto in Kashmir: proprio oggi a Nuova Delhi i ministri degli Esteri dei due Paesi si incontravano per riannodare le fila del dialogo.
L'ipotesi dei servizi indiani si baserebbe sulle confessioni di un terrorista catturato nella notte a Mumbai, un pachistano, che avrebbe raccontato di essere un membro del Lashkar-e-Toiba e di essere arrivato in città assieme ai suoi compagni via mare, a bordo di motoscafi, dalla città pachistana di Karachi.
Gli 007 indiani scartano quindi la pista del jihadismo domestico. Secondo loro l'email di rivendicazione dei Mujaheddin del Deccan (o Mujaheddin Indiani) - a loro dire inviata da un indirizzo IP russo - sarebbe falsa: un depistaggio orchestrato dai servizi segreti di Islamabad per coprire la reale matrice pachistana degli attacchi.


I dubbi degli esperti. A parte il fatto che lo stesso Lashkar-e-Toiba ha seccamente smentito ogni coinvolgimento nell'attacco, molti esperti di terrorismo islamico però non condividono affatto la pista kashmiro-pachistana-quedista dell'intellegence indiana.
"Gli indiani hanno tutto l'interesse ad accusare il Pakistan e Al Qaeda, ha presentare questi attacchi come l'11 settembre indiano, ma questa in realtà è una faccenda tutta interna", ha dichiarato Chrtistine Fair, nota studiosa di terrorismo sud-asiatico alla Rand Corporation. "Gli attacchi a Mumbai non hanno nulla delle tipiche azioni del Lashkar-e-Toiba o di Al Qaeda, basate sugli attacchi suicidi, non sulla presa di ostaggi e su attacchi con fucili e bombe a mano".
La pensa così anche Bruce Hoffman, esperto di terrorismo della Georgetown University e autore del libro 'Dentro il terrorismo': "In questi attacchi non c'è traccia del modus operandi di Al Qaeda".


La pista domestica. A sostegno della pista interna - quella dei Mujaheddin Indiani (o del Deccan) - ci sarebbe un messaggio dello scorso 13 settembre, in cui il gruppo rivendica i precedenti attentati di Nuva Delhi, Ahmedabad, Bangalore e Jaipur e avverte che il prossimo obiettivo di un "mortale atatcco" sarà Mumbai e minaccia direttamente l'antiterrorismo indiano - il cui direttore è stato ucciso negli attacchi della notte scorsa. Il messaggio afferma la volontà di vendicare le crescenti persecuzioni contro i musulmani indiani, i violenti raid della polizia condotti nei mesi scorsi nelle periferie di Mumbai.
Secondo la già citata Chrtistine Fair, la radice degli attacchi di Mumbai è ancora più profonda: "I musulmani indiani si sono radicalizzati dopo i tragici eventi del 2002 in Gujarat. Il governo indiano rifiuta di riconoscere questa realtà, ma è così".
Duemila musulmani indiani furono massacrati sei anni fa in Gujarat durante i pogrom anti-islamici scatenati da un attacco di estremisti musulmani contro un treno di pellegrini indù. Altri seicento indiani musulmani erano stati uccisi nel corso delle violenze religiose che sconvolsero proprio la città di Mumbai all'inizio degli anni '90 in seguito alla demolizione dell'antica moschea di Babri: la vendetta dei musulmani islamici arrivò con gli attentati di Mumbai del 12 marzo '93, costati la vita a 257 persone. Dietro quelle bombe c'era il potente mafioso terrorista indiano Dawood Ibrahim, che oggi vive a Karachi sotto protezione dei servizi segreti pachistani.



Il massacro di Mumbai e’ opera di estremisti hindu?

Pakistan Daily – 29 Novembre 2008

Tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO


E' strano che nessuno dei media, televisione o stampa, abbia ripreso questa storia. O l'hanno deliberatamente nascosta? Guardate la foto di uno dei terroristi qui in basso.

Notate sulla sua mano destra la banda/filo arancione.

Legarsi un filo o una corda arancione attorno al polso è una pratica Hindu ed è improbabile che un musulmano, specialmente così politicizzato da compiere un attacco come questo, avrebbe osservato tale pratica. Penso che ciò fornisca ulteriori prove che questa è stata una operazione false flag o quanto meno un attacco da parte di un gruppo non islamico*. Per ulteriori informazioni sul significato del laccio rosso vedete wikipedia.

Inoltre è stato riferito che i terroristi all'interno del Nariman House Building avevano accumulato rifornimenti la sera di mercoledì, comprando, tra le altre cose, non solo cibo ma anche liquori da un negozio locale. Ancora una volta è fortemente improbabile che un musulmano, per non parlare di un ‘Mujahid’, specialmente uno così politicizzato da compiere un tale attacco, consumerebbe alcool nella vita di tutti i giorni, figuriamoci ore prima del suo inevitabile 'martirio'.

Non lasciate che tutto ciò venga ignorato. Fate circolare ciò a quante più persone potete, dato che crediamo fortemente che non sarebbe stato ignorato se i terroristi avessero portato con loro una copia del Corano o un taveez [ciondolo, probabilmente si intende in questo caso un ciondolo con versi del corano N.d.r.].



Il dramma di Mumbai
Pakistan Daily – 27 Novembre 2008
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO


Il mio amico e collega Zaid Hamid dice una cosa molto interessante qui [vedi scritto più in basso n.d.t.]. Come pakistano, anche io trovo curioso che solo pochi giorni fa, per la prima volta, la portata e l'influenza dei gruppi terroristici interni indiani veniva registrata per la prima volta, con l'arresto di due ufficiali anziani in servizio dell'esercito indiano con legami a gruppi terroristici Hindu coinvolti in grossi atti di terrorismo; atti di cui erano stati accusati i musulmani. E ora improvvisamente abbiamo uno spettacolare incidente, troppo sofisticato perché possa essere eseguito da un qualunque straniero senza una massiccia agevolazione e una base di appoggio, in cui presunti terroristi islamici hanno lasciato dietro di sé una carta d'identità e un telefono cellulare con una carta SIM proveniente da un paese 'confinante'.

Una cosa davvero conveniente. Avrebbero dovuto controllare meglio perché avrebbero potuto anche trovare un tesserino ISI [sigla dei servizi segreti pachistani. N.d.t.] su uno dei terroristi morti. Ci sono quasi 100 gruppi in India, di ogni tipo, che combattono contro lo Stato e il popolo indiano, e tra essi anche gruppi terroristici Hindu.

L'India dovrebbe mettere ordine in casa propria prima di accusare i vicini. Provenendo queste accuse da un paese in cui quasi 600 cristiani sono stati uccisi appena due mesi fa da gruppi Hindu, e 2500 musulmani indiani sono stati bruciati vivi nel primo caso di genocidio del ventunesimo secolo, nel 2002, e dove le donne Kashmire, Dalit, e di altre minoranze vengono violentate ogni giorno come parte dell'oppressione religiosa Hindu. Per piacere leggete l'analisi di Zaid Hamid qui sotto e il resoconto che espone l'estremismo dell'India.
Ahmed Quraishi

Durante molte delle scorse settimane, la maggiore notizia in India era il coinvolgimento di ufficiali dell'intelligence militare indiana in atti di terrorismo contro i musulmani allo scopo di creare una situazione di scontro tra Hindu e musulmani così come per creare la giustificazione per una guerra contro il Pakistan. Molti ufficiali dell'esercito indiano sono stati catturati e la polizia indiana è stata costretta a lavorare più a fondo per trovare altri terroristi del BJP, Bajrang Dal e del RSS tra gli organici dell'esercito o dell'intelligence indiani.

Questa storia aveva creato un serio panico tra i militari indiani e i loro sostenitori, i sionisti Hindu. Qualcosa doveva essere fatto per spostare l'attenzione del mondo e dell'opinione pubblica indiana dagli atti di terrorismo degli estremisti Hindu..... Poi è arrivato il massacro di Mumbai.

Persino mentre le sparatorie stavano ancora avvenendo all'interno degli hotel, i media indiani e l'esercito accusavano il Pakistan per gli attacchi. Il gioco è chiaro e sinistro. L'Intelligence indiana ha spostato l'attenzione globale verso un'altra questione grazie a cui potranno accusare il Pakistan di questo massacro e usare la dottrina di Barack Obama sugli attacchi al Pakistan per accerchiare il Pakistan da entrambi i lati. E' veramente una vergogna che i media pachistani non stiano sottolineando questa questione e stiano solo ripetendo ciò che gli indiani vogliono che il mondo veda e sappia.

Non esiste in India un gruppo dal nome Daccan Mujahideen.

Nei prossimi giorni il Pakistan dovrebbe prepararsi a rispondere a pericolose minacce mentre gli indiani faranno qualunque cosa per aprire un altro fronte contro il Pakistan e spostare l'attenzione locale e mondiale dagli elementi interni fascisti tra l'intelligence militare e i sionisti Hindu. Il documento che accludo [l'allegato manca nella versione inglese, vedi link in basso, evidentemente è relativo solo all'edizione pachistana del quotidiano Paikistan Daily N.d.t.] è un documento della BT [la sigla si riferisce probabilmente alla British Telecom n.d.t.] che spiega gli attuali sinistri giochi che i fascisti Hindu stanno cercando di nascondere.




I promotori internazionali degli attacchi a Mumbai
di Les Blough - Axis of Logic – 26 Novembre 2008
Traduzione a cura di Freebooter


La Reuters afferma che almeno 80 persone sono uccise e che "Un'organizzazione che si chiama Deccan Mujahideen ha rivendicato di essere dietro gli attentati". La televisione CNN già dichiara come un fatto che gli attacchi di Mumbai sono stati finanziati ed appoggiati da fonti straniere, coinvolgendo il Pakistan dove il presidente eletto Obama ha promesso di portare la cosiddetta "guerra al terrorismo" quando assumerà in gennaio la carica. Gli attacchi, che in questo momento sono in corso, come Obama ha promesso preparano le condizioni per un nuovo spiegamento delle truppe USA dall'Iraq al Pakistan. George W. Bush è stato rapido a condannare gli attacchi e la CNN trasmette la cronaca 24 ore su 24, reminiscente della cronaca dei media corporativi sugli attacchi dell'11/9 negli Stati Uniti.

Collegare Pakistan, al Qaeda, musulmani e terrorismo

La CNN, la Reuters e gli altri media corporativi hanno chiamato immediatamente questi attacchi con bombe, armi automatiche e granate "attacchi terroristici" provenienti dal Pakistan con radici in "al Qaeda" e "Terroristi islamisti". La TV CNN afferma pure che questi attacchi hanno come bersaglio "uomini d'affari occidentali e ed agiati turisti occidentali" che alloggiano negli hotel di lusso di Mumbai. Il Deccan Herald specifica che il Deccan Mujahideen ha rivendicato la responsabilità tramite un comodo messaggio e-mail ricevuto dal Deccan Herald (DC). Il DC afferma,

"Il termine stesso (Deccan Mujahideen) non è molto specifico e, secondo la CNN, potrebbe essere soltanto un termine generico per i radicali nella regione. Il 'Deccan' è una zona dell'India e 'Mujahideen' è la forma plurale di un termine che si riferisce ad un musulmano partecipante in una jihad".

La Associated Press ha descritto gli attaccanti,

"Mercoledì notte squadre di terroristi armati pesantemente si sono precipitate in alberghi di lusso, in un popolare ristorante ed in una affollata stazione ferroviaria con attacchi coordinati da una parte all'altra della capitale finanziaria dell'India, uccidendo almeno 78 persone e prendendo degli ostaggi occidentali, ha dichiarato la polizia. Un gruppo di sospetti militanti musulmani ha rivendicato la responsabilità".

La Reuters li descrive, "Il precedentemente sconosciuto o poco noto gruppo ha inviato una email alle organizzazioni di notizie rivendicando la responsabilità". Questa è un'attribuzione consueta per "attacchi terroristici" che, poiché l'organizzazione è sconosciuta, nessuno può provare altrimenti. La TV CNN afferma enfaticamente, "Questo è certamente un attacco internazionale utilizzando terroristi domestici". Non abbiamo nessun dubbio che l'ultima dichiarazione sia vera ma la domanda è "Chi sono quei sostenitori internazionali di questi attacchi"?

Appoggio e sostegno internazionale

Le moderne indagini criminali si basano ancora sui 3 ugualmente importanti fattori causali di Aristotele: Mezzi, Metodo e Movente.

Analisi fattoriale - Mezzi, Metodo e Movente: Le potenti organizzazioni di mezzi d'informazione occidentali rafforzano le loro opinioni con la ripetizione, collegando assalti come questi con precedenti "attacchi islamisti" ed un altro "attacco terroristico". La loro analisi logica e fattoriale utilizzano (1) le armi utilizzate, (2) la somiglianza con passati attacchi di "al Qaeda" e (3) il movente. Ma naturalmente non considerano mai la possibilità, fondata sulla stessa analisi fattoriale, che gli artefici possano essere la CIA e/o il Mossad.

Mezzi: Che la più potente macchina militare al mondo abbia i mezzi per armare dei gruppi come quello che sta eseguendo gli attacchi di Mumbai non richiede nessuna scusa o difesa.

Metodo: La storia abbonda di esempi dell'utilizzo da parte di USA/israeliani di un sostituto per attaccare i loro nemici. William John Fox ha messo questo in evidenza nella sua esemplare analisi, Liberaci dal caos: dieci comandamenti politici. Nel 1953 hanno utilizzato il terrorismo interno per rovesciare Mohammad Mosaddeq, ex primo ministro dell'Iran. Hanno utilizzato i mujahideen afgani per attaccare la Russia nello stesso anno della loro resistenza. La CIA e l'ambasciatore USA hanno segretamente progettato la "Rivoluzione delle rose" in Georgia nel 2003 e "gli USA hanno incoraggiato l'esercito georgiano addestrato da israeliani ad invadere la disputata enclave dell'Ossezia del Sud cinque anni più tardi".

Movente: L'unica differenza tra i fattori utilizzati dai media capitalisti ed i nostri è il movente. Riguardo al movente, la CNN afferma che "Loro (Deccan Mujahideen) vogliono produrre quanto danno ed attenzione possibili su loro stessi". La CIA/Mossad sono maestri nella distruzione, ma l'ultima cosa che vogliono è attirare l'attenzione su se stessi. Per gli USA il movente di portare la loro guerra in Pakistan concorda perfettamente con questi attacchi. Effettivamente, Barack Obama e Joe Biden hanno già dichiarato la loro intenzione di portare la guerra in Pakistan e hanno dichiarato con certezza che "la tempra di Obama sarebbe stata messa alla prova" da un importante "incidente" internazionale in un prossimo futuro. Se gli esecutori vogliono attirare l'attenzione su loro stessi, il loro metodo (per esempio uccidere civili), semplicemente non ha senso, almeno che si beva la semplicità affettata basata sulla religione del regime Bush che siano semplicemente il "male". La lotta militante per delle cause come l'indipendenza o la sovranità nazionale vogliono meno di tutto l'attenzione negativa internazionale o l'odio popolare. L'unica cosa che manca dalla spiegazione dei media corporativi è la stupida pretesa di George W. Bush che "i terroristi sono gelosi delle nostre libertà". Applicando questo alla metodologia dei media corporativi è interamente ragionevole ed esattamente semplice implicare la CIA ed il Mossad.

Terrorismo

Dobbiamo anche ricordare dove proprio il termine "terrorismo" è nato nel 1947 e chi lo attuava? - Israele. Il termine è stato internazionalizzato e popolarizzato da allora dai media corporativi, raramente se mai indicandone le origini. Oggi, "terrorismo" è diventato un termine comune, associato solamente con i musulmani in tutto il mondo ed è stato usato come base per una guerra senza fine. L'assalto militare a Mumbai è un altro mini-11/9 nel senso che fornisce una piattaforma per aggiungere succo ed allargare la "guerra antiterrore" sotto una nuova amministrazione Obama che senza dubbio sarà appoggiata da altri governi occidentali.

Indagine criminale

La CNN ci racconta che l'FBI si è offerto di collaborare ad investigare il crimine. La questione è se il suo interesse è una vera indagine oppure il controllo dei danni. Se l'FBI utilizza questa logora formula potrebbe finire molto facilmente che le prove indichino il suo governo. Se l'FBI dovesse "scoprire" il coinvolgimento della CIA o del Mossad può qualunque persona sana di mente aspettarsi che riveli le sue scoperte al pubblico? Utilizzando l'analisi "mezzi, metodo e movente", la nostra "indagine criminale" porta alla CIA ed al Mossad come esecutori di questo evento.