Osama Bin Laden ultimamente ha ripreso a esternare con una certa frequenza e i suoi proclami sono addirittura preannunciati dagli esperti di anti-terrorismo, come nel caso dell’americana Laura Mansfield che ieri ha appunto affermato pubblicamente che stava per arrivare un nuovo messaggio di Bin Laden in occasione del 60esimo anniversario della creazione dello stato di Israele.
E puntualmente il messaggio è arrivato e oggi se ne parla su tutti i mainstream media.
Un messaggio che contiene, oltre allo scontato incitamento alla jihad contro Israele per la liberazione della Palestina, anche minacce al contingente ONU dell’UNIFIL di stanza in Libano.
Minacce che giungono “casualmente” quasi in contemporanea con le pesanti dichiarazioni che ieri il presidente Bush ha pronunciato alla Knesset “Noi crediamo che la democrazia sia l'unico modo di garantire i diritti umani. Pertanto consideriamo una fonte di vergogna che le Nazioni Unite approvino di routine contro la più libera democrazia del Medio Oriente un numero maggiore di risoluzioni sui diritti umani che non nei confronti di qualsiasi altra Nazione al mondo”.
George W. e Osama uniti contro l’ONU, ma non solo.
Infatti sempre ieri sono arrivate altre minacce di “Al-Qaeda”. Questa volta contro la Svizzera che, insieme all’Austria, si accinge ad ospitare i Campionati europei di calcio 2008.
E anche in questo caso le convergenze tra Osama e George W. sono evidenti, ma ormai non è più una novità…
Le minacce di Al-Qaeda alla Svizzera
di Maurizio Blondet – Effedieffe – 16 Maggio 2008
Dall’agenzia ANSA - Roma, 15 maggio: «La polizia svizzera ritiene che la rete terroristica al Qaida stia preparando attentati per i Campionati europei di calcio 2008. Il torneo si terrà il mese prossimo in Svizzera e in Austria: lo ha dichiarato in un’intervista al quotidiano elvetico La libertè Jurg Buhler, responsabile dei servizi di analisi e di prevenzione della polizia federale svizzera, ricordando le ultime minacce di al Qaida: ‘Trasformeremo i due Paesi più sicuri d’Europa come gli inferni afghano e iracheno’».
Esaminiamo seriamente i motivi per cui Al Qaeda può avercela con «i due Paesi più sicuri d’Europa», tanto da volerli trasformare nell’inferno. Svizzera ed Austria hanno condannato entrambe l’invasione americana in Iraq. Nel marzo scorso, la Svizzera ha firmato con l’Iran un contratto con cui importerà cinque miliardi di metri cubi di gas iraniano, ogni anno e per i prossimi 25 anni. L’affare ha altamente irritato gli americani, che vedono violato l’embargo con cui contano di strangolare economicamente l’Iran.
L’ambasciatore USA a Berna, Peter Conewey (fra parentesi, ex dirigente di Goldman Sachs) emise un comunicato furioso: «Abbiamo reso noto alla Svizzera che grandi accordi gas-petroliferi con l’Iran mandano precisamente il messaggio sbagliato, mentre l’Iran continua a sfidare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU». Nello stesso mese, l’organizzazione ebraica americana Anti-Defamation League of B’Nai B’rith (ADL) ha attaccato pubblicamente il governo elvetico perchè «La Svizzera è il solo membro europeo dell’UNHRC (l’alto commissariato dell’ONU per i rifugiati) a votare in favore di una risoluzione di condanna delle azioni militari israeliane a Gaza», azione che aveva portato al massacro di oltre 120 palestinesi, per lo più civili. La sullodata ADL ha acquistato pagine sul New York Times, l’Herald Tribune e il Wall Street Journal, oltre che sui principali quotidiani svizzeri, accusando il governo elvetico di essere «il finanziatore del terrorismo» , per l’acquisto del gas iraniano.
Qualche settimana dopo, una cinquantina di ebrei hanno sporto querela presso un tribunale di New York contro la Union de Banques Suisses (UBS), la più grande banca elvetica, chiedendo 500 milioni di dollari in danni, sostenendo che la banca finanzia il terrorismo attraverso i suoi collegamenti finanziari con l’Iran.I querelanti ragionano così: dal 1996 il Dipartimento di Stato USA ha definito l’Iran «sostenitore del terrorismo internazionale»; nonostante ciò, la UBS ha «fornito centinaia di milioni all’Iran tra il 1996 e il 2004». E ciò «ben sapendo che i dollari che forniva a uno Stato che sponsorizza il terrorismo sono usati per causare attacchi terroristici da parte di organizzazioni sostenute dall’Iran, come Hamas, Hezbollah e PIJ».I querelanti, che si dicono familiari di israeliani colpiti da attentati in Israele, ritengono dunque che l’UBS sia complice di tutti quegli attentati, da chiunque commessi. Da qui la richiesta di danni miliardari.
Negli ambienti israelo-americani, che spingono per l’attacco preventivo alle installazioni atomiche iraniane, cresce il dispetto per la flemma con cui gli europei sembrano prendere la faccenda. Eppure anch Shimon Peres ha assicurato che «L’Iran nucleare non è una minaccia per Israele, è una minaccia per il mondo».Il governo elvetico non pare del tutto convinto che Ahmadinejad, appena avuta dai suoi scienziati la sua Bomba, la userebbe per incenerire Berna. «Questi europei si sentono al sicuro», si ripetono i neocon, «credono di essere esenti dal terrorismo». Ci penserà Osama a dar loro una lezione.
Tutto ciò ci assicura dell’assoluta autenticità del minaccioso messsaggio di Al Qaeda (emanato da un «sito islamista» non meglio identificato e diffuso da Fox News). Viene sicuramente da Al-Zawahiri, se non dallo stesso Osama Bin Laden.E’ ben noto che ciò che irrita Bush, l’ADL, il Mossad e i neocon israelio-americani irrita parimenti Al Qaeda. Osama bin Laden e i neocon hanno gli stessi nemici.I servizi elvetici prendono molto sul serio le minacce di Al-Qatz, e fanno bene. Conoscono la capacità di Al-Mossad di mettere a segno stragi false flag.