Nel caso ci fossero ancora dei dubbi in proposito…
Rumsfeld: "Un attacco terroristico per rimettere in moto l'agenda Neo-Con"
Di Paul Joseph Watson – PrisonPlanet – 16 Maggio 2008 - traduzione di Massimo Frulla
Da una conversazione su temi politici fra il precedente Segretario alla Difesa ed un analista militare:"Il rimedio a ciò è... un attacco".
Brani scioccanti tratti da registrazioni confidenziali recentemente diffuse in osservanza del Freedom of Informationa Act, mostrano il precedente Segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, che parla con un analista militare di alto livello sul come riuscire a rimettere in funzione lo stagnante programma politico dei Neo-Con grazie all'aiuto di un ulteriore attacco terroristico all'America. La registrazione comprende anche una conversazione nella quale Rumsfeld e l'analista militare concordano sulla possibile necessità di installare in Iraq una dittatore brutale che faccia gli interessi degli Stati Uniti.
Le registrazioni sono state diffuse come parte di un’indagine sul programma del Pentagono "forza di moltiplicazione dei messaggi" nel quale degli analisti militari di alto livello sono stati pagati per propagandare, sui media ufficiali, la guerra all'Iraq. Alla cena di addio in onore di Rumsfeld, tenutasi il 12 dicembre 2006, erano presenti tra gli altri David L. Grange, Donald W. Sheppard, James Marks, Rick Francona, Wayne Downing, e Robert H. Scales.
La dichiarazione più straordinaria si è avuta quando il Generale Michael DeLong, rammaricandosi che al Congresso si fosse ridotto il sostegno ai piani di guerra dei Neo-Con, ha suggerito che il gradimento per i piani dell'amministrazione Bush si sarebbe potuto ottenere solo in conseguenza di un nuovo attacco terroristico.
Rumsfeld ha concordato sul fatto che l'impatto psicologico dell'11 settembre stesse svanendo e che gli "schemi comportamentali" dei cittadini, tanto in America quanto in Europa, suggerissero che non siano preoccupati dalla minaccia terroristica.
DeLong:"Politicamente, fino a che non si verificherà [ un attacco terrorista ] non raccoglierete consenso."
Rumsfeld:"Questo è quello che stavo per dire. Questo Presidente è vittima del suo successo. Non abbiamo avuto più un attacco in cinque anni. In questa società la percezione della minaccia è così bassa che non c'è da stupirsi che i modelli di comportamento riflettano un assetto da bassa minaccia. Lo stesso in Europa, c'è una percezione di bassa minaccia. La correzione a ciò, ritengo, passi per un attacco. Quando si verificherà, allora ognuno sarà caricato per un altro [ non si capisce ] ed è una vergogna che noi non si abbia la maturità di riconoscere la serietà delle minacce.. la loro letalità... la carneficina che può essere imposta alla nostra società è così reale, attuale e seria, che sapete come noi lo si abbia compreso, ma la società, più ci si allontana dall'11 settembre, meno... sempre meno..."
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In un successivo passaggio, dopo aver sussurrato che i commenti sono "fuori dalle registrazioni", Rumsfeld e l'analista militare concordano che in Iraq si potrebbe usare uno "Syngman Rhee", per prenderne il controllo. Syngman Rhee è stato lo spietato ed autoritario dittatore che ha dominato la Corea del Sud da dopo la Seconda Guerra Mondiale alla Guerra di Corea del 1960. Ma se l'invasione dell'Iraq aveva a che fare con il liberare gli iracheni da un tirano di nome Saddam Hussein, perchè Rumsfeld stava parlando di insediare un dittatore ancora più tirannico?
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L'ammissione di Rumsfeld, che per correggere il calo di consenso verso la crociata Neo-Con-imperialista è opportuno un ulteriore attacco terrorista, è forse l'indicazione più inquietante ed evidente che l'11 settembre è stato un affare interno.Quante altre prove ci occorrono per avere la certezza che la gerarchia Neo-Con, al controllo del Governo degli Stati Uniti, stia instigando e manovrando il terrore nel perseguimento dei propri programmi, interni all'america ed esterni sul mondo?
Come ha scritto oggi Jerry Mazza, "Nei sette anni successivi a quel giorno, prove risolutive e via via crescenti dimostrano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il Governo degli Stati Uniti, al comando dell'amministrazione Bush, ha pianificato, orchestrato ed eseguito l'operazione dell'11 settembre, lo ha fatto in prima persona e facendo in modo che venisse attribuito ad altri [ libera traduzione del letterale "falsa bandiera", "false flag", ndt ]. Come apertamente sostenuto in numerose opere delle elite, dal Progetto per il Nuovo Secolo Americano ( PNAC), del quale Rumsfeld era membro, allo Zbigniew Brzezisnki di La Grande Partita a Scacchi, solo un attacco "in stile Pearl Harbour" potrebbe, per usare le parole di Brzezinski, spingere il popolo americano a sostenere una "mobilitazione imperialista" ed una guerra mondiale."
Collocando opportunamente queste nuove prove, che accusano Rumsfeld per azioni correlate all'11 settembre e rivelate prima di esso, la sua colpa risulta ora chiara ed ovvia. Ricordiamo che fu Rumsfeld che scrisse di suo pugno entusiasticamente la nota "Andate Giù Duro", nella quale dichiarava, pieno di gioia, che finalmente l'amministrazione Bush aveva il semaforo verde per uccidere:"Non solo UBL (Usama bin Laden ). Andate Giù Duro. Ripuliteli via tutti. Che c'entrino o no".
La bramosìa di un nuovo attacco terroristico volto ad intruppare le masse al seguito del programma dei Neo-Con è un feticcio condiviso fra i Neo-Con, siano essi politici, studiosi od accademici. L'anno scorso ad agosto Stu Bykofsky, redattore del Philadelphia Daily News, invocò apertamente un "nuovo 11 settembre" che "avrebbe aiutato l'America a" ripristinare un "senso comune di oltraggio ed a reagire come nazione". Il Tenente Colonnello Doug Delaney, capo del programma di studi di guerra al Royal Military College di Kingston, ha riferito lo scorso luglio al Toronto Star che "La chiave per indurre l'Occidente ad agire è un altro attacco terrorista tipo 11 settembre o tipo attacco alla metropolitana di Londra, di due anni fa."
Lo stesso sentire è stato apertamente espresso in un appunto GOP del 2005, che augurava nuovi attacchi che avrebbero"convalidato" la guerra al terrore condotta dal Presidente e "ripristinato la sua immagine come capo del popolo americano."Sempre nel luglio 2007, Rick Santorum, già Senatore Repubblicano, suggerì che una serie di "sfortunati eventi", leggasi attacchi terroristi, si verificassero entro l'anno successivo al fine di modificare la percezione che gli americani hanno della guerra.
Il mese prima, il nuovo Presidente del Partito Repubblicano dell'Arkansas, Dennis Milligan, aveva detto che per far guadagnare nuovamente a Bush l'appoggio del popolo americano, occorrevano nuovi attacchi terroristi sul suolo americano.Commenti inviati sul sito dell'Huffington Post - orientato a sinistra - in risposta alla registrazione di Rumsfeld, indicano che anche i più smaliziati fra i negazionisti della cospirazione si sono sentiti sbandare nelle loro convinzioni più profonde a causa delle ammissioni del precedente Segretario alla Difesa.
"Sono stato un fiero e leale oppositore delle teorie della cospirazione " ha scritto un lettore, "ma ascoltare l'uomo che è incaricato più di tutti di proteggere le vite dei cittadini americani mentre ragiona pacifico sul fatto che un attacco riuscito contro gli USA sarebbe in qualche modo una "cura" per noi... mi fa quasi desiderare di farmi un cappellino con tutte le cretinate che mi son bevuto."