venerdì 8 gennaio 2010

Body scanner: dannosi per la salute e inutili

Siamo ormai alla pura follia, alla psicosi collettiva.

Negli USA si stanno già installando centinaia di body scanner negli aeroporti, ma ben presto anche nel resto del mondo accadrà lo stesso viste le enormi pressioni che stanno arrivando dalla Casa Bianca.

Maroni, da fedele cagnolino, ha infatti già promesso che entro 2-3 mesi li avremo anche in Italia.

Uno strumento inutile - dal momento che non sembrano esistere finora prove certe che dimostrino la superiorità di questi apparecchi rispetto ai normali controlli manuali con l’ausilio dei metal detector -, dannoso per la salute (come qui di seguito ammette lo stesso Ministro della Salute Fazio) e lesivo della privacy personale che però, giunti a questo livello di totale follia, dovrebbe essere installato ovunque e non solo negli aeroporti, ma anche nei mercati, nei treni, sugli autobus, nella metropolitana, negli stadi, nelle chiese, nelle moschee, nei condomini....o perchè no, anche nei posti di blocco mobili della polizia...

Ecco, forse ho già trovato cosa regalare al prossimo Natale...insieme a qualche fiala di vaccino inutile...


Body scanner, Fazio non si fida:"attenti alle radiazioni".
«Ci sono rischi soprattutto per bambini e donne»
di Alessandro Barbera - La Stampa - 8 Gennaio 2010

Ministro Fazio, i body scanner sono potenzialmente pericolosi per la salute o no? Le autorità e i medici americani sono molto rassicuranti e parlano di «rischi minimi». Anche l’oncologo Umberto Veronesi dice che le dosi di irradiazione «sembrano infinitesimali». Che ne pensa?

«Non possiamo dire nulla di preciso fino a quando non avremo fatto un’analisi approfondita. Né sappiamo ancora quanti e quali tipi di macchine sono disponibili. Il nostro direttore generale per la prevenzione farà parte di una squadra di quattro persone che è incaricata di fare tutte le verifiche».

Il consiglio nazionale americano per la protezione dalle radiazioni spiega che «un passeggero deve passare attraverso 2.500 body scanner in un anno» per raggiungere quello che loro classificano come «trascurabile dose individuale». Da esperto in medicina nucleare come valuta queste parole?
«In questo caso non posso dare pareri da esperto, vesto i panni del ministro. Terremo conto di queste osservazioni, che immagino siano passate dal giudizio dell’Fda. L’unica cosa certa è che non possiamo dare per buone analisi di altri: trattandosi di un dispositivo assimilabile a quelli medici, e non essendoci una decisione europea comune, ciascuno dei body scanner che verranno introdotti in Italia dovranno avere il parere conforme del ministero della Salute».

Essenzialmente ci sono in circolazione due tipi di scanner: un primo modello si basa sull’utilizzo della tecnologia a raggi X, la seconda tecnologia assomiglia a quella usata nelle ecografie. Si può sostenere che una è più pericolosa dell’altra?
«In linea teorica le radiazioni cosiddette “ionizzanti” possono, e sottolineo possono, presentare più rischi. Ma occorrono dati che per ora non abbiamo. Non possiamo escludere a prescindere nessuna ipotesi, soprattutto se si parla di donne in gravidanza, bambini o viaggiatori frequenti: è evidente che questi ultimi potrebbero avere più problemi di chi prende l’aereo una volta l’anno. Il rischio potenziale c’è anche per le donne incinta che non sanno di esserlo».

Da qui l’ipotesi di evitare i controlli a piloti e hostess. Qual è il punto? Occorre valutare la quantità di emissioni radio alle quali si è sottoposti?
«Le esposizioni non vanno valutate tanto per la quantità di emissioni, quanto per la loro accumulazione. La nostra commissione dovrà dire cosa è sicuro, per quali cittadini, e quali accorgimenti usare per i soggetti a rischio. Sono verifiche che possiamo fare in tempi molto rapidi: per quanto gli eventi ci obblighino ad esserlo, su questi temi non ci possono essere improvvisazioni. Il presidente dell’Enac Riggio e tutti i ministri coinvolti la pensano come me».

Sulla vicenda degli ospedali pugliesi avete disposto una ispezione. C’è da rivedere il sistema dei controlli?
«Stiamo valutando molte ipotesi. A metà settimana diremo qualcosa di più».

Cosa ne pensa della proposta Marino di introdurre un garante per la salute? Nel centro-destra la proposta è stata subito criticata con l’argomento che di enti vigilanti ce ne sono già molti.
«Soluzioni legislative ce ne possono essere diverse. E’ vero che esiste già un sistema articolato di controlli: le commissioni parlamentari, la Genas - agenzia per i servizi regionali - e ci sono i Nas. In questa materia occorre fare un po’ di ordine. Dobbiamo chiarire con precisione chi fa cosa oggi, cosa sta accadendo, e pensare, in modo ponderato, coinvolgendo tutti i soggetti, a cosa eventualmente cambiare».

Come valuta i dati emersi sul basso utilizzo dei vaccini contro l’influenza A? Il capogruppo dei senatori Pdl Maurizio Gasparri parla di «scandalo mondiale» e di una enorme speculazione da parte delle case farmaceutiche.
«Mi dicono che tre giorni fa Le Monde avrebbe elogiato la strategia vaccinale dell’Italia. Il nostro obiettivo è certamente quello di non sprecare i vaccini, va però detto che siamo in condizioni migliori di molti altri governi. Abbiamo avuto una strategia vaccinale più attenta e in percentuale abbiamo acquistato un numero di vaccini inferiore alla media degli Stati Uniti e dell’intera Europa».

Su la voce.info una studiosa ha sollevato dubbi sui contenuti del contratto che avete firmato con Novartis. Cosa risponde?
«Non c’è niente da chiarire. I contratti non li faccio io ma i funzionari competenti. Queste voci sono già state smentite da loro stessi».


Body scanner, Fazio mette in guardi " Possibili danni da radiazioni"
da www.corriere.it - 8 Gennaio 2010

Pareri discordanti sui bodyscanner tra ministri sui possibili effetti sulla salute. Per il capo del Viminale, Roberto Maroni, «sono sicuri ed è un'inutile polemica».

Per il ministro della Salute «non si possono escludere, almeno in via teorica, possibili effetti da parte delle radizioni ionizzanti» emesse dai bodyscanner che saranno installati negli aeroporti italiani, in particolare per donne in gravidanza, bambini o viaggiatori frequenti.

FAZIO - Secondo il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, non si possono assumere per buone le analisi eseguite da altre nazioni e quindi ogni apparecchio dovrà avere il parere del ministero.

Fazio, in un'intervista alla Stampa, ha reso noto che il dicastero ha già preparato una squadra di quattro persone incaricata di fare le verifiche. «In linea teorica, le radiazioni cosiddette ionizzanti possono presentare più rischi», secondo il mistro. «Non possiamo escludere a prescindere nessuna ipotesi, soprattutto se si tratta di donne in gravidanza, bambini o viaggiatori frequenti».

La commissione ministeriale dovrà dire «cosa è sicuro per quali cittadini e quali accorgimenti usare per i soggetti a rischio. Non possiamo dire nulla di preciso fino a quando non avremo fatto un'analisi approfondita. Né sappiamo ancora quanti e quali tipi di macchine sono disponibili».

MARONI - Non ha dubbi invece il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato da Canale 5. Sui bodyscanner «c'è stata la solita inutile polemica, ma sono strumenti sicuri». Per Maroni questi apparecchi «sono molto utili per contrastare forme di terrorismo che sono difficili da intercettare se non con la tecnologia. Proprio per risolvere ogni dubbio abbiamo costituito con il ministero delle Infrastrutture una commissione tecnica che deve valutare le conseguenze sul piano della salute e della privacy. Ci vorranno due-tre mesi per l'acquisizione dei macchinari».


Per il complesso militare-industriale i body-scanner sono la gallina dalle uova d’oro
di Steve Watson - www.infowars.com - 8 Gennaio 2010
Traduzione di Pino Cabras per Megachip

I rabbiosi appelli volti alla installazione coordinata dei body-scanner “a corpo nudo” negli aeroporti di tutto il pianeta, sulla scia del fallito “attentato con mutanda”, finiranno per generare enormi profitti a beneficio del complesso militare-industriale.

Il colossale contractor della difesa L-3 Communications è in prima linea, essendosi già procacciato dalla Transportation Security Administration (TSA), la scorsa settimana, un contratto di fornitura da 165 milioni di dollari per body scanner.

La società, con sede a New York, è annoverata fra i maggiori contractor al mondo, con l’81% dei propri ricavi totali nel 2008 originati dalle forniture al settore della difesa (vedi l’immagine qui sotto).



La L-3 ha fornito sistemi di comando, controllo, comunicazioni, intelligence, sorveglianza e ricognizione al Dipartimento della Difesa, al Dipartimento della Sicurezza Interna nonché a diverse altre agenzie governative statunitensi di intelligence.

Quaranta scanner prodotti dalla L-3 sono già in uso presso 19 aeroporti USA, ma questo numero è destinato ad aumentare in modo esponenziale in conseguenza dell’isteria di massa determinata dall’incidente del giorno di Natale.

La portavoce della TSA, Lauren Gaches, ha dichiarato: «Il contratto della scorsa settimana non è un ordine di scanner L-3: ha identificato le fonti di copertura e ha stabilito un tetto nell’acquisto di un numero non determinato di unità lungo un periodo indefinito di tempo.»
Si sostiene che cinque ulteriori fornitori stiano corteggiando la TSA al fine di ottenere la certificazione della propria tecnologia di body-scanning.

Alex Jones ha fatto appello a una resistenza di massa contro i tentativi di mettere in opera questo sistema di body scanner e qualsiasi altra tecnologia che rappresenti una violazione totale della privacy, un rischio per la salute e una ulteriore ondata di tirannia a carico del popolo americano e di tutto il mondo con il pretesto ingannevole di combattere il terrorismo.

Si ascolti di seguito la clip in cui Alex Jones illustra in che modo i body scanner siano l’ultima tappa nello sforzo della conquista totalitaria della nostra società. (http://www.prisonplanet.com/breaking-the-will-of-the-people-the-real-purpose-of-body-scanners.html)



Nota aggiuntiva di Megachip:

Sebbene l’aeroporto di Amsterdam, da cui si è imbarcato Mutanda Boom, avesse già in uso i body scanner, la soluzione proposta è: scanner dappertutto! Sebbene i progettisti di questa tecnologia ammettano che la macchina non avrebbe scoperto i materiali esplosivi nascosti dentro la biancheria, la soluzione proposta è: scanner dappertutto!



Bodyscanner e vaccini
di Debora Billi - Crisis - 8 Gennaio 2010

Forse qualcuno ricorderá la scena finale dei Predatori dell'Arca Perduta. Quella dell'immenso capannone senza fine, in cui un ottuso servitore dello Stato seduto sul muletto stivava in un settore qualsiasi nientemeno che l'Arca dell'Alleanza, tra milioni e milioni di altre casse ammucchiate di cui si intuiva il misterioso e inestimabile valore.

Ho la sensazione che questi capannoni immensi esistano davvero, in ogni Nazione del mondo. Segretissimi, sotterranei, a perdita d'occhio nel sottosuolo di intere regioni. Un pugno di ottusi impiegati gestisce il magazzino, stiva, cataloga, ripone, senza minimamente preoccuparsi di cosa ci sia laggiù, a prendere polvere. Io lo so, cosa c'è.

Tutto quello che compriamo coi soldi del contribuente. Ad esempio, ci sono 24 milioni di dosi di inutile vaccino per la suina: ce ne eravamo qui giá lamentati in tempi non sospetti, ancor prima che la prima cassa raggiungesse il capannone.

Ci sono i semafori intelligenti, quelli che facevano le multe a caso, comprati a mucchi e poi messi fuorilegge.

Ci sono centinaia di chilometri di TAV, che TAV non è.

Ci sono interi arsenali militari presto obsoleti e prontamente sostituiti.

Ci sono milioni di euro in attrezzature per le ONG, mai consegnate.

Adesso, gli addetti sono in fermento: stanno per arrivare centinaia di bodyscanner da aeroporto. Un tizio ha messo un candelotto nelle mutande, e a noi tocca spendere miliardi per i bodyscanner. Che, come dice il contadino, non verranno installati però sui tram, nelle stazioni, nei supermercati, nelle banche: come ben sappiamo noi che abbiamo vissuto il vero terrorismo, chi mette le bombe in quei posti garantito non ci va.

Insomma, dopo aver sovvenzionato l'industria farmaceutica nel 2009, nel 2010 tocca all'industria della security. Si fa un po' per uno. In preda ad un attacco di complottismo, ho cercato chi godrá del fiume di miliardi: ebbene, mi spiace deludervi, ma non c'è un parente di Cheney a tenere le fila del business globale, non stavolta.

Ogni Paese ha i suoi amichetti da foraggiare. Le aziende che fanno bodyscanner con detection di esplosivi (una conquista tecnologica degli ultimi anni, cercavano di piazzarli da tempo insomma), si trovano quasi in ognuno dei Paesi più avanzati.

Una fettina di torta per ciascuno, per stimolare l'industria locale o quella del Paese amico.

Non crediate: anche questo è un prodotto della crisi. Si fa un po' di new deal, ci si tiene a galla coi soldi dello Stato, ma a differenza dei tempi di Roosevelt nessuno ha il fegato di dirlo apertamente. Sia mai, che si ammetta che il mercato libero è una buffonata che non sta più in piedi. Meglio puntellare l'economia coi quattrini di Pantalone, facendolo però di nascosto.

Tanto, ci sono sempre quegli enormi capannoni dove stivare le robe inutili che siamo costretti a comprare.


Il corpo del viaggiatore

di Marco Mancassola - www.ilmanifesto.it - 7 Gennaio 2010

A ogni decennio la sua tecnologia. Il primo grande gadget tecnologico a conquistare la scena degli anni 10 usa onde elettromagnetiche che oltrepassano i vestiti, rimbalzano su curve e superfici, rimandano su uno schermo l'immagine del corpo umano esaminato.

No, non si tratta dei sedicenti occhiali a raggi X pubblicizzati un tempo sui giornali di fumetti. Si tratta di qualcosa di assai più serio e costoso.

Mentre a Bruxelles si riunisce il Comitato europeo per la sicurezza aerea, il dibattito sull'uso del body scanner negli aeroporti suggerisce una commistione sempre più stretta di ansia di sicurezza, politiche di controllo e brivido voyeuristico. Al centro, ancora una volta, il corpo del cittadino.

Comprensibilmente, non tutti sono entusiasti. Le associazioni europee e americane contrarie all'uso del body scanner ricordano i rischi per la privacy, quelli non ancora chiariti per la salute, i problemi culturali che lo strumento solleva: per alcuni, l'esposizione sotto qualunque forma della propria nudità rimane un tabù etico-religioso. Autorità di controllo e aziende produttrici ribattono che non esistono rischi per la salute, e che i problemi per la privacy possono essere superati.

I volti dei passeggeri possono essere oscurati, le immagini dei corpi opacizzate, gli operatori allo schermo saranno fisicamente separati dai passeggeri oppure, addirittura, non ci saranno operatori: all'aeroporto olandese di Schiphol si ipotizza l'uso di computer che analizzino da soli le immagini. Soprattutto, si ribadisce, in nessun modo le immagini saranno conservate o diffuse. Salvo poi ammettere il possibile problema rispetto a scanner corporei di minorenni.

Problema, questo, significativo dei tempi in cui viviamo (la paranoia della sicurezza che incrocia la paranoia della pedofilia) e rivelatore di evidenti contraddizioni: perché ammettere il pericolo, se si è appena detto che le immagini non hanno modo di venire conservate o diffuse?

Ai dubbi morali si aggiungono quelli pratici. Sempre in Olanda, il ministro degli interni Guusje Ter Horst ha riconosciuto che non esistono garanzie sul fatto che un body scanner possa rilevare piccole quantità di esplosivo come quella nascosta dall'attentatore del volo di Natale.

In Gran Bretagna, è stato tra gli altri Ben Wallace, deputato ed ex-dipendente di un'azienda produttrice di sistemi di sicurezza, la QinetiQ, a riconoscere lo stesso tipo di dubbi in un'intervista alla Bbc.

In Italia, nel frattempo, nessun dubbio invece per i ministri Frattini e Maroni, ansiosi di gettare il paese, con entusiasmo senza pari, nella corsa al body scanner. Nelle rispettive dichiarazioni, entrambi i ministri hanno espresso l'idea, di questi tempi seducente, che la sicurezza vale più della privacy.

Idea, questa, destinata a essere impugnata sempre più spesso come un ariete, per sfondare resistenze già molto fiacche. In fondo, la privacy del corpo ha poche possibilità di resistere in un contesto culturale in cui la privacy dell'identità è già obsoleta da tempo: basti pensare a come un decennio di reality tivù e social network usati come vetrine della nostra intimità abbiano modificato, senza ritorno, la nostra concezione dello spazio privato.

Resta evidente che gli allarmi sulla sicurezza, di cui le minacce terroristiche rappresentano la faccia più spaventosa, offrono uno spunto perfetto, e purtroppo difficile da smentire, per realizzare una delle ambizioni più tipiche di ogni autorità di controllo: scrutare nei recessi del corpo del cittadino.

Non si tratta di una novità. La novità è la pronta disponibilità di tecnologia capace di assecondare questa ambizione. I primi modelli di body scanner per la sicurezza risalgono ad alcuni anni fa, aspettavano solo le condizioni per diffondersi.

Il rischio, a questo punto, è che il corpo del viaggiatore diventi qualcosa di simile al corpo del paziente negli ospedali: un corpo sequestrato, spersonalizzato, sempre più indagato e gestito come una cosa.

Lo strumento per compiere questo passaggio resta la tecnologia, declinata nel suo lato più alienante. Al di là di ogni considerazione pratica o morale, c'è qualcosa di semplicemente inquietante, o forse solo ripugnante, nell'idea di venire fotografati nudi, uno dopo l'altro, un corpo dopo l'altro, da una macchina asettica e indiscreta.

L'immagine del nostro corpo indifeso, fotografato nel suo intimo e riprodotto in colori metallici sullo schermo di un operatore alla sicurezza aeroportuale, rischia di diventare un'immagine emblematica del nostro presente. Siamo corpi nudi di fronte alla macchina.